Formula 1 | Ferrari lontanissima dal podio in Canada, sarà forse colpa della stampa?
39 vittorie dal 2009 ad oggi: Vasseur dovrebbe concentrarsi sulla squadra invece di puntare il dito contro i media
Questa stampa italiana brutta e cattivona. Quando la Ferrari va male, e purtroppo è un’abitudine degli ultimi (quasi) 20 anni, si cerca sempre il capro espiatorio di turno. Gira e volta, a random, viene messa in ballo anche la classe giornalistica nostrana. Lungi da noi prendere le difese dei colleghi, lo sanno fare benissimo da soli, però questo voler puntare il dito contro chi, fondamentalmente, non mette mano alla macchina, è fuori da ogni logica che si rispetti. Il compito del cronista è quello di raccontare i fatti, ma non solo, perché altrimenti sarebbe troppo facile, no? Ci sono poi le opinioni e le sensazioni dettate da pensieri, fatti, sguardi, parole e chi più ne ha, più ne metta.
La scorsa settimana, il Gran Premio del Canada è stato preceduto da alcune indiscrezioni che vedevano Frederic Vasseur, pensieroso nella nostra foto di copertina, a rischio rinnovo. Il contratto del manager francese come team principal della Ferrari è in scadenza, e al momento non è stata comunicata alcuna estensione. Va da sé che, dopo un inizio di stagione disastroso, a tratti imbarazzante per risultati e non (doppia squalifica in Cina, ndr), riflettere sul futuro del capo del muretto possa essere più che legittimo, senza che vi siano arrabbiature di alcun tipo. Si può anche non accettare la critica, fa parte del gioco, ma qui si è andati, purtroppo, oltre.
Nella seconda parte del 2020, in una delle stagioni più brutte della storia della Ferrari, se non proprio la peggiore in termini prestazionali, l’allora CEO Louis Camilleri dichiarò come la stampa fosse “brutale”, mettendo in forte pressione la Scuderia. Sono parole che, a distanza di quasi cinque anni, vengono riproposte, in altro modo: chi scrive ha sempre lodato il modo di fare di Vasseur nelle prime due annate da team principal, perché non ha mai cercato scuse anche nei momenti di maggiore difficoltà, affrontati praticamente sin da subito dopo il lascito tutt’altro che straordinario della gestione precedente.
Non è la prima volta, però, che quest’anno il francese si scaglia contro i giornalisti, perché è già successo, quando ha dato la colpa ai media per le troppe aspettative sulla Ferrari 2025. Eppure, a Piazza Castello prima di Melbourne, il manager era presente con Hamilton e Leclerc e la folla festante, e chi è stato all’epoca a parlare di mondiali? Qualcuno vestito di rosso, se non ricordiamo male. Ecco, forse sarebbe meglio evitare certe uscite e concentrarsi maggiormente su una monoposto che ha un disperato bisogno di aggiornamenti, invocati più volte da Lewis negli ultimi due giorni. Il sette volte campione del mondo, tra l’altro, ha fatto sapere come sia in corso una sorta di riorganizzazione profonda nella Scuderia e nel modo di lavorare, cosa gradita, ed è probabilmente per questo che Hamilton è stato preso.
Ieri la Ferrari è stata spettatrice di una bellissima lotta a cinque per la vittoria, con due Mercedes, due McLaren e Verstappen a contendersi il successo del Gran Premio del Canada, mentre Leclerc e Hamilton erano dispersi nel Quebec, vuoi per strategie un po’ così, vuoi per marmotte che purtroppo si sono ritrovate in mezzo alla strada. Non vorremmo, però, che anche questa prestazione altamente insufficiente, considerando anche la qualifica, fosse colpa della stampa, perché i giornalisti non sviluppano macchine di Formula 1, non cambiano gomme e non scelgono le strategie da attuare in gara. A Vasseur non possiamo certamente imputare le sole 39 vittorie della Ferrari dal 2009 ad oggi, ma forse sarebbe meglio si concentrasse sul lavoro dei suoi uomini e capire (sempre capire) dove si sta sbagliando, invece di puntare il dito contro i media.
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