Formula 1 | Ferrari, Binotto: “Con John Elkann c’è una collaborazione molto positiva e costruttiva”

Sulla scorsa stagione: "La squadra è rimasta unita in un momento così difficile"

Formula 1 | Ferrari, Binotto: “Con John Elkann c’è una collaborazione molto positiva e costruttiva”

La Ferrari è senza ombra di dubbio la scuderia che è migliorata maggiormente rispetto al 2020. La Rossa infatti quest’anno può contare su una buona monoposto di base, la SF21, rispetto alla derelitta SF1000. In un’intervista rilasciata al portale inglese RaceFans, il team principal di Maranello Mattia Binotto ha analizzato le difficoltà riscontrate nella scorsa stagione dove però la squadra ha risposto bene dal punto di vista umano rimanendo unita. Inoltre l’ingegnere italo-svizzero ha sottolineato come il rapporto con la proprietà, e dunque con il presidente John Elkann, sia più che mai solido.

Ho la piena autonomia e le deleghe quotidiane di scelta. Se ho bisogno del loro supporto, ho il loro supporto come lo avevo come in passato – ha dichiarato il TP della Ferrari – Non credo che sia cambiato molto. John Elkann è pienamente consapevole, pienamente coinvolto e sta partecipando ad alcune gare. È una collaborazione molto positiva e costruttiva quella che abbiamo. È presidente e amministratore delegato, gli riferisco tutto ciò che stiamo facendo e le principali decisioni. Sono convinto che, poiché la Ferrari è una famiglia unica, ci sarà sempre una buona e positiva collaborazione”.

Il 2020 ha rappresentato un’autentica mazzata sportiva per la Ferrari che non è andata oltre il sesto posto nel Mondiale costruttori, un risultato così negativo che a Maranello non veniva raggiunto dal lontano 1980. Lo stesso Binotto, analizzando la scorsa annata, ha sottolineato come abbia avvertito la pressione derivante dal gestire la scuderia più iconica e vincente nella storia della Formula 1.

È stata una stagione molto difficile. Avevo molta pressione sulle mie spalle – ha detto Binotto – Sicuramente ho sentito la responsabilità. Ma so che in un momento così difficile la squadra era unita. Sarebbe stato molto facile internamente per la squadra incolpare, ma non è mai successo. La squadra resta unita, con lo spirito vincente giusto per andare avanti e dimostrare che possiamo fare meglio. Come leader, la cosa più importante è che la squadra sia unita, il che significa che hai la giusta leadership.  Per me era importante in quel momento garantire che le pressioni che avevo non si riflettessero nella squadra. Il mio obiettivo era quello di non ascoltare le voci e dare la colpa a me stesso, continuando a concentrarmi sul tentativo di migliorare”.

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