F1 | Zak Brown respinge le accuse e nega di aver distrutto le prove nel caso McLaren-Palou

Il CEO del team di Woking: "Non ho mai promesso a Palou un posto da titolare"

F1 | Zak Brown respinge le accuse e nega di aver distrutto le prove nel caso McLaren-Palou

Il contenzioso tra McLaren Racing e Alex Palou prosegue in tribunale, con il Zak Brown, amministratore delegato dell’azienda chiamato a chiarire la propria posizione su presunte eliminazioni di prove digitali legate alla causa. La squadra britannica chiede un risarcimento di circa 20 milioni di dollari al pilota spagnolo, che ha ammesso di aver violato il contratto firmato per il passaggio alla McLaren a partire dal 2024.

Palou aveva accettato l’accordo, salvo poi recedere e restare con la Chip Ganassi Racing (CGR), con cui ha nel frattempo conquistato nuovi successi nella IndyCar. Il procedimento è entrato nel vivo all’inizio della settimana, quando Brown ha affrontato un serrato controinterrogatorio con l’avvocato di Palou, Nick De Marco. Nel corso dell’udienza di ieri, l’americano è stato richiamato al banco dei testimoni dopo che la difesa ha presentato una serie di messaggi WhatsApp ottenuti dal telefono dell’ex team manager Gavin Ward. Nei messaggi, stando a indiscrezioni di stampa britannica, si accenna a una gestione interna della comunicazione tramite chat, presumibilmente per ridurre rischi legali.

Uno degli screenshot mostra una conversazione tra Ward e la vicepresidente marketing della divisione IndyCar della McLaren, Lauren Gaudion, in cui viene citato un documento protetto da password con riferimento diretto a “Palou”. In un successivo messaggio, Brown avrebbe scritto: “Conserva tutto su WhatsApp e poi cancella. Risponderò a qualsiasi modifica qui”.

Zak Brown accusato dall’avvocato di Palou

Le conversazioni risalgono ai primi giorni di agosto 2023, poco prima che Palou rendesse nota la sua decisione di restare con la CGR. Proprio per questo, De Marco ha accusato Brown di voler “eliminare prove relative al caso Palou”, sostenendo che il manager avesse continuato a cancellare messaggi nonostante le istruzioni contrarie dei legali. Quando gli è stato chiesto se i messaggi fossero legati alla disputa, Brown ha risposto: “Sembra di sì, ma non li ho più”. L’avvocato ha ribattuto: “Non li ha perché ha detto a tutti di distruggerli”.

In aula sono state poi mostrate altre schermate di conversazioni tra Ward e il giornalista Jeff Pappone, nelle quali l’ex dirigente commentava ironicamente la disattivazione dell’impostazione dei “messaggi a scomparsa” obbligatoria in McLaren: “Sì, lo fanno per proteggersi dalle cause legali. È un segnale d’allarme”, scriveva Ward.

Interrogato sul punto dal suo stesso team legale, Brown ha negato che la funzione dei messaggi temporanei fosse stata attivata per nascondere informazioni, respingendo ogni accusa di condotta impropria.

Secondo la versione di De Marco, Palou avrebbe perso fiducia nel team quando vide sui social l’annuncio dell’ingaggio di Oscar Piastri accanto a Lando Norris, comprendendo così che non ci sarebbe stato spazio per lui: “Per tutto questo tempo avete preso in giro il signor Palou”, ha dichiarato l’avvocato in aula.

Brown ha respinto le accuse, spiegando di non aver mai garantito un posto certo in Formula 1. Palou, ha precisato, rientrava nel “piano B” della McLaren, pronto a subentrare nel caso di infortunio di uno dei piloti titolari, mentre un “piano C” prevedeva un possibile impiego nel 2024 solo se Piastri non avesse convinto nella stagione d’esordio.

De Marco ha poi incalzato Brown su presunte omissioni e messaggi cancellati, sostenendo che il manager fosse stato evasivo e poco trasparente nei suoi rapporti con Palou e altri piloti, tra cui il messicano Pato O’Ward, attualmente in forza al team Arrow McLaren. Palou dovrebbe essere sentito tra oggi e venerdì.

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