Ferrari e Leclerc, non funziona. Charles deve trovare il coraggio di lasciare
Per tutti il rapporto del monegasco con il Cavallino è una storia d'amore, ma in realtà è un disastro totale
Amor che a nullo amato amar perdona. Però, quando viene a mancare la corrispondenza di amorosi sensi è anche giusto salutare e guardare avanti, in un modo o nell’altro, con coraggio e senza rimpianti. La storia d’amore tra Charles Leclerc e la Ferrari è un film romantico fatto di promesse, speranze e progetti mai però realizzati. E’ un lieto fine immaginato, inseguito fin qui con ostinazione, ma che verosimilmente non ci sarà mai. Il tempo intanto scorre implacabile e le sconfitte, le delusioni, le stagioni una più brutta dell’altra, sono crepe che diventano squarci, che allontanano, che inviterebbero a più sagge scelte.
Leclerc è innamorato della Ferrari e vuole vincere in rosso. E’ diventato uno slogan, forma senza sostanza, perché con questa balbettante, sbilenca, inaffidabile Ferrari il titolo mondiale, ad oggi e contro questa Red Bull qui, è una chimera, ai limiti dell’impossibile, certamente poco probabile. Più che innamorati bisognerebbe essere ingenui per pensare che Maranello, così indietro a fine 2023, chiuda il gap con i bibitari in pochi mesi. E quindi Leclerc – il cui contratto scade nel 2024 – dovrebbe rinnovare con la Rossa con la speranza che dal 2025, o con le modifiche regolamentari del 2026, la scuderia sia finalmente in grado di dargli un’auto veloce. Gli conviene?
La sensazione è che Leclerc e Ferrari insistano in qualcosa che non funziona, perché sono tutti affezionati a questo binomio e tutti si emozionano dinanzi alla guida istintiva, aggressiva, di quello che per talento e velocità pura resta un fuoriclasse. Ma cinque anni così brutti non possono non lasciare il segno; le ventidue pole position trasformate solo quattro volte in vittorie, le cinque vittorie in totale dal 2019 ad oggi, tutti i bocconi amari masticati, tra strategie errate, problemi tecnici, scarsa competitività , le stagioni con pochi colpi buoni e tanti fine settimana passati a remare controvento, sono tutti indizi chiari e nemmeno il più ottimista può pensare che le cose cambino da un giorno all’altro.
Spesso ci si affeziona ad una idea, che non corrisponde alla realtà . La Ferrari e Leclerc li immaginiamo insieme, come un binomio naturale, scritto nel destino (non a caso il predestinato), ma la verità è che questo rapporto è un disastro totale, è sciagurato, complicato, non funziona. Leclerc non deve rinnovare per mancanza di alternative e per avere paura di restare senza top team. Uno così il volante buono lo trova. Semmai deve avere paura di arrivare a trent’anni senza aver vinto nulla.
Antonino Rendina
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
You must be logged in to post a comment Login