F1 | Verstappen: “Critiche di Hamilton? Rispondo in pista” [VIDEO]
L'olandese ha raggiunto quota 100 gare a soli 22 anni
Il pilota della Red Bull ha espresso il suo parere in merito alle nuove monoposto che vedremo schierate sulla griglia di partenza dal 2021:
“Direi che è ancora presto, non ho esaminato tutti gli aspetti. Alla fine la cosa più importante è che ci permettano di fare più belle, di seguire meglio chi ci sta davanti. Sono sicuro che i team avranno idee diverse, vedremo come andranno le cose con il tempo”.
L’olandese ha raggiunto le 100 gare all’età di 22 anni, un ottimo traguardo:
“Un buon inizio, tutto è accaduto troppo rapidamente per rendercene conto, vedere che sono in procinto di fare il mio 100 esimo gran premio a 22 anni è qualcosa che non mi sarei mai aspettato ma credo che sia positivo. Sono cinque anni passati rapidamente”.
L’anno scorso Verstappen è stato autore di un’incredibile rimonta dal 18esimo posto fino al podio. Queste sono le sue aspettative per il weekend:
“Credo che possiamo fare una buona gara. L’anno scorso, partendo da dietro e salire sul podio è stato un ottimo risultato, ho avuto l’opportunità di fare una strategia diversa che alla fine si è rivelata positiva, però quest’anno vogliamo partire più davanti. In Messico la macchina è andata molto bene e dobbiamo continuare su questa falsa riga”.
Infine un commento sulla penalità ricevuta in Messico per aver ignorato le bandiere gialle durante l’incidente di Valtteri Bottas:
“Credo sia stato corretto, ho parlato con gli steward, non ho visto le bandiere gialle ed è stata una sfortuna. Non mi serviva fare il giro perché ero già in pole e ho migliorato il mio giro. La prossima volta alzerò comunque il piede con un incidente. Per ora non siamo ancora in grado di lottare sempre per la pole e quindi ho dato il massimo. Le frecciate di Hamilton? Vuol dire che sono nella loro testa ma io non ho bisogno di farlo, perché parlare in conferenza non è corretto e io parlo in pista. Lotto e mi piace farlo al limite, se vogliono che stia dietro e che non battagli con loro, meglio stia a casa. Le vittorie sono ciò per cui viviamo”
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