F1 | Ricciardo su Leclerc: “Sta facendo quello che avrebbe fatto Bianchi”

"Jules avrebbe corso per uno dei top team e avrebbe vinto"

L'australiano vede nel monegasco quello che avrebbe potuto raggiungere il pilota francese
F1 | Ricciardo su Leclerc: “Sta facendo quello che avrebbe fatto Bianchi”

Il pilota australiano, per intrattenere i suoi tifosi in questo difficile momento di pausa forzata a causa dell’epidemia di coronavirus, ha deciso di scrivere una sorta di diario. Oggi, ha pubblicato sui suoi profili social una classifica di quelli che secondo lui sono stati i cinque avversari più sottovalutati e tra questi, vi è il compianto Jules Bianchi.

Secondo Daniel Ricciardo, il francese, (scomparso nel luglio 2015 dopo nove mesi di coma a seguito del drammatico incidente a Suzuka, ndr) avrebbe gareggiato in un top team e avrebbe vinto. Charles Leclerc, sta in qualche modo dimostrando quello che avrebbe fatto Jules Bianchi.

“E’ questo che rende la sua storia triste, perché Jules avrebbe corso in uno dei top team e sarebbe stato un vincente. In un certo senso, sento che Charles sta facendo quello che avrebbe raggiunto Jules”.

Cinque mesi prima del suo incidente a Suzuka, Bianchi è riuscito a portare dei punti alla Marussia, nel Gran Premio di Monaco, quando ha concluso la gara in ottava posizione (nona per aver ricevuto una penalità di cinque secondi, ndr). Secondo Ricciardo, quel risultato ha mostrato il vero talento di Bianchi:

Non direi che Jules fosse sottovalutato, ma non siamo mai riusciti a vederlo su una macchina di alto livello, quindi forse la gente non ha apprezzato quanto sarebbe stato bravo”.

“Pensi alla sua guida con quella Marussia a Monaco nel 2014, i primi punti della squadra. Monaco è come Macao in quanto non c’è modo di aver un colpo di fortuna lì. E’ stato assolutamente meritato”. 

L’australiano ha gareggiato contro Bianchi nelle formule minori ed ha ammesso di aver visto subito in lui un grande pilota:

Ci siamo incontrati durante la Formula Medicine a Viareggio, in Italia e tutti lo trattavano come se fosse già un pilota di F1. L’ho conosciuto e siamo diventati amici, ho subito capito chi era e cosa aveva fatto prima del mio arrivo in Europa”.

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