F1 | Red Bull e il rebus seconda guida: Hadjar in orbita 2026, ma l’ombra di Verstappen pesa
Isack Hadjar, benchè preoccupato, non ha nascosto l'ambizione di prendere in mano una Red Bull

F1 Red Bull Hadjar – Da quando Daniel Ricciardo ha lasciato Milton Keynes al termine del 2018, Red Bull non è più riuscita a trovare una seconda guida stabile in grado di supportare efficacemente Max Verstappen. Una costante che, anno dopo anno, ha contribuito a creare un vuoto tecnico e strategico nella squadra campione del mondo, spesso costretta a operare in funzione di un solo pilota. Dal 2019 ad oggi, ben cinque nomi si sono alternati al fianco dell’olandese: Pierre Gasly, Alex Albon, Sergio Perez, Liam Lawson e Yuki Tsunoda. Nessuno di loro, tuttavia, è riuscito a mantenere un rendimento minimamente paragonabile a quello del quattro volte iridato. E anche nella stagione in corso, il tema è rimasto di dominio pubblico, visto che la decisione di sostituire Lawson con Tsunoda non ha prodotto alcun beneficio tangibile, né sul piano dei risultati né sul fronte dell’equilibrio interno.
Hadjar e i dubbi sul futuro
Una situazione che adesso verrà portata nuovamente alla ribalta in vista del 2026, dove il nome più caldo è quello di Isack Hadjar. Il franco-algerino, attualmente in forza alla Racing Bulls, sta vivendo un campionato solido e in costante crescita, tanto da aver attirato l’attenzione dei vertici del team principale. A Faenza, Hadjar ha già dimostrato di poter reggere la pressione e di saper sfruttare al meglio le opportunità, ma un’eventuale promozione in prima squadra rappresenterebbe un salto di livello carico di insidie. Lo stesso pilota classe 2004, interpellato in Canada, ha riconosciuto la complessità di un passaggio così delicato: “È un po’ spaventoso, sì. E sicuramente non mi sentirei pronto, è un dato di fatto. È giusto dire che per me sarebbe difficile, perché Liam e Yuki sono piloti di qualità”. Una dichiarazione lucida, che sottolinea la consapevolezza di quanto sia impegnativo trovarsi al fianco di un fuoriclasse come Verstappen, all’interno di una struttura storicamente esigente e poco incline alla pazienza.
Il nodo secondo pilota in Red Bull
Hadjar non nasconde però l’ambizione: “È bello fare esperienza dove sono, mi sto divertendo molto ogni fine settimana e sto imparando molto. Sarebbe positivo fare tutta la stagione in Racing Bulls. Risponderei alla chiamata, questo è certo. Mi incuriosirebbe essere accanto a Max, e la Red Bull è una macchina che mi piacerebbe guidare. Vedremo in futuro ma ovviamente, da pilota junior, la traiettoria normale è quella di andare in Red Bull”. Con il 2025 che ha già escluso i nomi interni più rodati, Red Bull sembra pronta a puntare su una nuova scommessa. La questione, però, resta aperta: chiunque venga scelto dovrà convivere con un confronto ingombrante, gestire pressioni elevate e, soprattutto, evitare di essere travolto dalla forza gravitazionale del pianeta-Verstappen.
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