F1 | Pirelli, vento e temperature insolite condizionano il venerdì di attività in Qatar

Il commento sull'unica sessione di prove libere e sulle qualifiche Sprint a Lusail

F1 | Pirelli, vento e temperature insolite condizionano il venerdì di attività in Qatar

La Sprint Qualifying del Gran Premio del Qatar ha visto Lando Norris conquistare la prima posizione in griglia con un crono di 1’21”012. Il tempo ottenuto dal britannico si avvicina alla pole stabilita nel 2021 da Lewis Hamilton (1’20”827), segnata con una generazione di monoposto più performante, e migliora di quasi tre secondi rispetto a quella del 2022.

L’alfiere della McLaren ha dominato tutti e tre i segmenti della sessione, che prevedono l’utilizzo obbligatorio di gomme Medium nei primi due e Soft nel decisivo terzo round. Questo risultato porta il team di Woking a quota cinque pole nella Sprint dal 2021, con il pilota che firma la sua terza personale. In questa speciale classifica primeggia comunque Max Verstappen, autore di nove pole su diciotto eventi disputati. A completare la prima fila ci sarà George Russell, che ha chiuso con un ritardo di appena 63 millesimi. La seconda linea della griglia vede il compagno di squadra di Norris, Oscar Piastri, affiancato dalla Ferrari di Carlos Sainz.

Prove libere condizionate dal vento e da temperature insolite

La giornata si è aperta con una sessione di prove libere caratterizzata da condizioni atmosferiche anomale per la zona. Temperature sensibilmente più basse rispetto a quelle abituali e un vento piuttosto intenso, seppur in attenuazione nel corso delle ore, hanno influenzato il lavoro dei team.

Gran parte delle scuderie ha concentrato i test sull’uso di pneumatici Medium e Soft. Ferrari e Williams, invece, hanno optato per una strategia diversa, utilizzando uno dei set di Hard a disposizione. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno anche completato una simulazione di qualifica con gomme morbide, mentre Alexander Albon e Franco Colapinto hanno preferito risparmiare le coperture medie per il resto del weekend.

Le condizioni mutevoli e la gestione delle mescole hanno reso la giornata cruciale per raccogliere dati utili in vista della Sprint e della gara di domenica. L’interesse ora si sposta sulla competizione breve, dove strategia e ritmo saranno determinanti per sfruttare al meglio le posizioni guadagnate in qualifica.

Simone Berra, Chief Engineer di Pirelli

“Una giornata molto interessante e, per certi versi, sorprendente. Il dato più significativo è il progresso in termini di tempo sul giro rispetto allo scorso anno: enorme in FP1, un filo più ridotto ma sempre importante nella SQ. Avendo esattamente le stesse gomme dello scorso anno e un regolamento tecnico sostanzialmente invariato, un abbassamento dei tempi così importante può essere attribuito – oltre al naturale progresso delle prestazioni di questa generazione di monoposto – soprattutto al calo delle temperature ma anche al miglioramento delle condizioni della pista e al fatto che, a differenza, del 2023, in questa edizione del Gran Premio del Qatar, ci sono delle competizioni di supporto che girano prima delle monoposto di Formula 1 e rendono la traiettoria più gommata.

Come previsto, le prestazioni sono andate migliorando molto velocemente man mano che le vetture giravano, sia nelle libere che nella Sprint Qualifying. Il livello di graining visto finora è inferiore a quanto ci potevamo aspettare e il degrado prestazionale è molto contenuto. Ciò potrebbe indirizzare maggiormente le squadre verso una strategia ad una sola sosta: sarà importante in questo senso verificare il comportamento delle gomme durante la gara Sprint di domani, visto che oggi pochi piloti hanno effettuato dei long run significativi con tanta benzina a bordo. Per la gara “corta” la Medium appare come l’opzione più plausibile, anche se – come già si era visto nel 2023 – la Soft non è assolutamente da scartare, a maggior ragione con queste temperature visto che la C3 ha una finestra di utilizzo ideale con temperature simili a quelle registrate oggi.

Dal punto di vista dell’integrità dei pneumatici, le prime analisi non hanno fatto emergere alcuna anomalia, a conferma del fatto che le azioni intraprese dalla FIA sui cordoli hanno sortito l’effetto voluto. Ovviamente, sarà importante analizzare i dati dopo la Sprint, quando tutte le vetture gireranno con continuità per un terzo della lunghezza della gara di domenica”.

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