F1 | Mercedes, Wolff: “Potremmo considerare altre categorie oltre alla F1”
Il team principal della Mercedes non nasconde la possibilità che Mercedes possa spingere su nuovi fronti
A partire dal 2020, la Formula 1 ha introdotto dei regolamenti volti ad imporre ai team un limite di spesa per la stagione. Ciò ha spinto le squadre, in particolare quelle di fascia pià alta, a rivedere i propri programmi e come re-investire i soldi e i dipendenti che non saranno più impiegati per la massima competizione automobilistica.
La prima squadra a parlare delle proprie intenzioni per il futuro è stata la Ferrari, la quale non ha nascosto il fatto di star considerando anche altre serie da affiancare alla Formula 1. Così come la squadra di Maranello, anche Toto Wolff è intervenuto sull’argomento: “Prima di tutto, stiamo vivendo una realtà finanziaria che è molto differente rispetto a quella pre-COVID. Dobbiamo accettare un budget cap più basso, ed è necessario che i team di maggiore successo guadagnino soldi piuttosto che perderne. Per noi è anche un modo per far sì che Daimler non solo apprezzi i benefici sporitivi e di marketing di questa piattaforma, ma anche di far sì che sia a costo zero per loro il più possibile. E penso sia per questo che dobbiamo supportare l’idea del budget cap” ha dichiarato il team principal della Mercedes.
Ciò ovviamente avrà un impatto non solo sulle risorse finanziare, ma anche sui dipendenti, che potrebbero essere spostati in altri settori dell’azienda al fine di evitare licenziamenti: “Per noi significa una revisione, significa modificare le modalità con cui facciamo determinate cose e spostare il personale in nuove aree. Abbiamo un ottimo dipartimento chiamato ‘Mercedes Benz Applied Science’, dove lavoriamo per i clienti. E chissà, magari ci concentreremo anche su altre serie automobilistiche al fine di mantenere le risorse, sia finanziare che umane, all’interno della Mercedes”, ha poi aggiunto Wolff.
Nel corso degli ultimi anni, la squadra tedesca ha rivisto in modo importante i propri programmi, da una parte per contenere i costi, dall’altra anche per spingere su un’immagine più “pulita” dell’azienda dal punto di vista ecologico, ad esempio lasciando il campionato turismo per spostarsi sulla Formula E.
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