F1 | Marko non crede nella Red Bull: “Non penso potremo lottare per il campionato”
È tutto nelle mani di Newey: dovrà realizzare lui una macchina davvero competitiva
Lunedì 19 febbraio verrà presentata la Red Bull del 2018: la nuova RB14 di Daniel Ricciardo e Max Verstappen, però, non riuscirà ad essere molto competitiva per il campionato, così come invece ha mostrato nelle ultime gare del 2017 battagliando con la Mercedes e la Ferrari. O, almeno, queste sono le parole di Helmut Marko, responsabile del team austriaco, che ha confermato di non credere la Red Bull possa puntare al titolo, nonostante le speranze dei tifosi.
“Non penso che siamo in una situazione in cui possiamo competere per il campionato”, ha detto Marko per Auto Motor und Sport. “Il motore Renault dovrebbe essere più affidabile e potente nel 2018 e combatteremo con un telaio competitivo, ma se la Mercedes produce un nuovo motore ancora più forte, la domanda è se abbia un vantaggio ancora più grande di quello che già ha, anche se comunque dovremmo essere più vicini a loro”, ha aggiunto.
Il consulente Red Bull sa che la grande speranza è tutta nelle mani di Adrian Newey che avrò un compito molto importante: portare la RB14 a essere quanto più competitiva possibile per poter lottare per il titolo 2018. “Adrian ha visto per la prima volta che potevamo battere la Mercedes quando il motore si comporta bene, in passato eravamo più forti nella seconda parte della stagione, ma la cosa più importante ora è che ci siamo allenati per fare bene fin dall’inizio del campionato per non dover rincorrere”, ha continuato ancora l’austriaco. Il “vantaggio” che forse Mercedes e Ferrari potrebbero avere è avere chiaramente una prima scelta tra piloti – Lewis Hamilton e Sebastian Vettel – e questo aiuta molto nella lotta per il campionato del mondo. Insieme a loro, poi, delle seconda guide, degli alfieri, che hanno l’obiettivo di aiutare i piloti a conquistare punti per sé e per la squadra. Al contrario la Red Bull non ha preferenze: per Marko questo non è uno svantaggio, ma è un grande punto a favore. “Se hai due piloti ugualmente bravi, entrambi vanno al massimo delle prestazioni e si motivano a vicenda e per aumentare le prestazioni, ma quando hai un solo pilota che sta andando al limite, non sai esattamente dove sei”, ha detto Marko.
Fabiola Granier
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