F1 | Leclerc tiene a galla una Ferrari che naufraga miseramente dal punto di vista comunicativo
Il monegasco è la luce di Maranello che continua a fare autogol mediatici
Nella vita, si sa, bisogna sapersi accontentare. E i tifosi della Ferrari lo sanno molto bene visto l’andamento di questo 2020. A fare la differenza per la Rossa ci ha pensato ancora una volta Charles Leclerc, che anche ieri ha salvato la baracca di Maranello cogliendo il quarto posto nel Gran Premio di Portogallo.
Il monegasco ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e dopo aver disputato al sabato un’ottima qualifica si è ripetuto in gara, difendendo quel piazzamento alle spalle della Red Bull di Max Verstappen. Charles, che nonostante gli aggiornamenti portati a Portimão ha chiuso a oltre un minuto dalla Mercedes di Lewis Hamilton, con l’inglese diventato il piloti più vincente di tutti i tempi dopo il trionfo lusitano, è l’unico che riesce a domare la scorbutica SF1000 ottenendo indubbiamente risultati migliori rispetto al reale potenziale della monoposto. Leclerc, con tutte le debite differenze e proporzioni del caso, sembra far rivedere quell’Alonso che riusciva a cavare il sangue dalle rape nella sua esperienza in Ferrari.
Ecco perché Maranello deve continuare a lavorare per ritrovare la luce in fondo al tunnel. Indubbiamente la Ferrari ha vissuto, al netto dei due podi in Austria e Gran Bretagna, il miglior weekend della stagione ma questo chiaramente non basta. La strada è ancora lunga, ma la certezza Leclerc deve far accelerare quella remuntada tecnica all’interno della Gestione Sportiva che possa permettere al pilota del Principato di giocarsi qualcosa di importante alla guida di una monoposto competitiva. Perché Leclerc, al volante di una Ferrari con la effe maiuscola, ci farebbe sicuramente divertire.
La Ferrari infatti deve scongiurare un déjà vu, come quelli accaduti con Alonso e Vettel nell’ultimo decennio. Già, Vettel. Anche ieri il tedesco è stato protagonista di una prova difficile, che lo ha visto chiudere la gara a ridosso della zona punti. Oramai Seb è un corpo estraneo nell’universo di Maranello, avendo già in tasca un contratto che dal 2021 lo legherà all’Aston Martin.
Ma non per questo deve essere trattato come un pilotino qualunque e la frase sottolineata ieri da Mattia Binotto ai microfoni di Sky – “Ci si aspetta di più da un secondo pilota” – è una caduta di stile per la Scuderia più vincente e iconica nella storia della Formula Uno, nei confronti poi di un professionista che è terzo sia nella classifica all time delle vittorie in Formula Uno che in quella Ferrari. I panni sporchi si lavano in famiglia e tutta questa piccata dialettica non fa altro che sollevare un polverone inutile, in un momento non certo felice per il Cavallino.
Vettel non è l’ultimo arrivato, sa benissimo che è ai margini del team – con la Ferrari che in tempi non sospetti ha fatto giustamente le sue scelte – e non c’era bisogno di rimarcare pubblicamente un particolare oramai sotto gli occhi di tutti. Ci sono verità che non meritano di essere sbandierate ai quattro venti. Anche per rispetto di un pilota che non sta trascorrendo un periodo felice dal punto di vista sportivo.
In passato altri team principal della Ferrari non hanno mai evidenziato davanti alle telecamere i ruoli di gregari dei vari Barrichello, Massa e Raikkonen. I diretti interessati erano a conoscenza delle strategie sportive, anche se alle volte accettavano con fatica quello status.
Il 2020 andrà certamente in archivio come un anno disgraziato per la Ferrari, ma tra difetti comunicativi e mancanza di risultati sportivi è difficile scegliere dove Maranello stia facendo peggio. La Ferrari infatti sta facendo di tutto per farlo passare alla storia come una delle sue stagioni più nere in assoluto. Non era facile riuscirci. E invece…
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