F1 | Leclerc, è ora di guardare oltre la Ferrari
Charles dà ancora una volta tutto; meriterebbe un'auto che assecondi il suo talento
Mi trovo a ripetere sempre le stesse cose, sono anni che aspetto arrivi il nostro momento…” così, da quarto classificato nel tempio della velocità di Monza, Charles Leclerc si è espresso, sconsolato e rassegnato, davanti ai microfoni di Sky, al termine del GP di Italia.
Un film troppe volte già visto, uno di quelli che impariamo a memoria. Il talento di Leclerc, cristallino, impetuoso, la sua guida generosa, spettacolare, tutte le qualità di un fuoriclasse non assecondate dalla monoposto, e nemmeno dalla scuderia.
All’unico pilota in grado di fare imprese e sopperire alla scarsa competitività del mezzo (da anni ormai) il severo seppur sempre sorridente Vasseur nega l’onore della scia in qualifica per provare a partire davanti a tutti – o comunque in prima fila – davanti al pubblico di casa.
Decisione di per se curiosa, considerando l’autodromo gremito di maglie rosse e la presenza dei vertici del team italiano. La sensazione è che non ci sia stata la forza di chiedere al titolatissimo (e già penalizzato in griglia!) Hamilton, ad oggi più veloce in dichiarazioni e proclami che con il piede destro, di prestarsi ad un utile gioco di squadra.
Leclerc si è rimboccato le maniche e ha fatto da sè, scattando dalla quarta piazza. Se il suo destino non è quello di vincere, ma quello di emozionare gli appassionati, allora anche con la mediocre SF-25 il monegasco ci è riuscito, infiammando Monza in un duello tutto cuore e istinto contro la McLaren di Oscar Piastri. Charles ci ha provato, prima di essere risucchiato nella terra di nessuno grazie alla sua vettura non competitiva.
E così che passano le gare, e le morte stagioni, anni dopo anni, a crescere (28 primavere quest’anno) lontano da trionfi che per classe e velocità sarebbero meritati.
Bandiera della Rossa e beniamino dei ferraristi, Leclerc merita di meglio e anche velocemente. Una macchina che gli consenta di potersi eprimere sul suo livello, che è altissimo, forse ancora sconosciuto. Ne abbiamo avuto un assaggio soltanto per qualche gara nel 2022 e i duelli con Verstappen, un fenomeno, erano non solo alla pari, ma meravigliosi.
Leclerc prenda il coraggio di guardare oltre l’amore rosso, che di questo passo finirà per essere soltanto una malinconica prigione.
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