F1 | La ricetta di Ecclestone: “Tre campionati e un solo motore per stagione”
L'ex boss del Circus ha stilato la sua lista per migliorare la top class
In un’intervista rilasciata a ESPN, Bernie Ecclestone ha indicato delle proposte per cercare di risollevare l’attuale Formula Uno. L’obiettivo dell’ex boss del Circus, malgrado alcune idee siano estreme e per certi difficili da realizzare, è quello di spostare la top class dall’attuale situazione in cui naviga, dove domina un solo team.
“Ci sarebbero il campionato costruttori, il campionato a squadre e il campionato piloti. Per quello a squadre creerei una monoposto simile alla Formula 2 ma più sofisticata. Se la Honda decidesse di non essere più in Formula Uno o se la Renault decidesse di non essere un costruttore, chiederei a una delle due di occuparsi dei motori. Un singolo motore deve durare un’intera stagione, con uno di riserva che si può utilizzare solo in caso di guasto del principale”, ha sottolineato Mister E.
Continuando con la propria disamina ha poi aggiunto: “Chi vuole può fare rifornimento. Hai solo un set di gomme ma, se vuoi fermarti a rifornire, puoi anche cambiare le gomme. Allora forse dovremmo cambiare anche il peso della monoposto. Se trovassimo le auto dei team non veloci, dovremmo assicurarci che le vetture dei costruttori diventino più pesanti. In questo modo troveremmo due secondi”.
Sul budget, sul numero di auto a disposizione e sui regolamenti tecnici: “Se vuoi un team di darei una macchina completa, un motore di riserva e 26 milioni di euro l’anno, ma devi trovarti gli sponsor. I team possono registrare una solo auto. Le attuali regole di progettazione verrebbero mantenute, cambierebbe di poco solo il peso”.
Ecclestone ha poi svelato un retroscena sul mancato ingresso nel Circus di una tra le più importanti case automobilistiche: “Quattro anni fa stavo per accordarmi con la Volkswagen, attraverso Audi. Ma poi hanno avuto tutti quei problemi con le emissioni in America. Credono nel talento dei loro ingegneri che potrebbero progettare un’auto e un motore competitivo entro due anni”.
Piero Ladisa
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