F1 | La Ferrari rincorre la McLaren: Las Vegas favorevole e morale più alto
La Rossa con più entusiasmo di una McLaren su cui pesa la sconfitta nel mondiale Piloti. E la SF24 ora è un'auto completa
In questi ultimi tre GP stagionali la Ferrari proverà a rimontare in classifica sulla McLaren e regalarsi così un insperato titolo Costruttori. La rossa, dopo le splendide prove in Texas e in Messico, ha perso un po’ di terreno in Brasile, ma paradossalmente la scuderia guidata da Fred Vasseur è uscita con il morale più alto rispetto a quello delle truppe papaya, che hanno assistito inermi all’ennesima debacle del loro alfiere Lando Norris.
Il pilota inglese a Interlagos, pur scattando dalla pole, ha chiuso sesto davanti al compagno non scudiero Oscar Piastri (magistrale nel farsi gli affari suoi) e dietro proprio alla Ferrari di Charles Leclerc. Tutto questo mentre Max Verstappen planava sull’acqua, facendo un altro sport e blindando il titolo Piloti con una prestazione da fenomeno assoluto, già entrata negli annali della categoria.
Alla McLaren, quindi, non resta che portare a casa il titolo Costruttori, obiettivo ampiamente a portata di mano, considerando la bontà della MCL38 e il vantaggio in classifica quantomeno rassicurante. V’è però da sottolineare come la scuderia del team principal italiano Andrea Stella nelle ultime gare sia apparsa meno brillante e anche un po’ appesantita nell’umore.
Come se la lotta mai veramente lotta per il mondiale Piloti, la frustrazione nel non essere riusciti mai davvero a mettere pressione a quel diavolo di Verstappen, avesse un po’ minato le certezze di Woking. Norris quest’anno ha sprecato tanto, dimostrandosi fino a prova contraria incapace di gestire la pressione da titolo mondiale, e la scuderia con le sue (non) regole di ingaggio e i guanti di velluto usati con Piastri ha anche privato Lando di una spalla e di un aiuto importanti.
Al contrario di Woking, la Ferrari ha ritrovato fiducia ed entusiasmo, grazie alle vittorie “americane” e ad una ottima competitività. Dopo il blackout (imperdonabile) di metà stagione a Maranello hanno obiettivamente lavorato bene, puntellando la SF24 ed eliminando i difetti più fastidiosi, ovvero la difficoltà a mandare in temperatura le gomme e i fastidiosi sobbalzi. Il risultato è una monoposto che non soffre più le curve più guidate, tutto questo senza però aver perso i suoi punti di forza ovvero velocità sul dritto e trazione. Proprio questi due elementi saranno fondamentali a Las Vegas, circuito che per carico aerodinamico ricorda tracciati come Monza e Baku, dove la Rossa è già stata velocissima.
In più la Ferrari arriva a questo rush finale senza il peso di un mondiale perso, anzi con l’entusiasmo di trovarsi un po’ inaspettatamente in lotta per l’iride. McLaren è vicina ad un trionfo che manca dal 1998 (ultimo Costruttori targato Woking) e ad un mondiale che manca in senso generale dal 2008. Così come la Ferrari che vinse l’ultimo titolo proprio nel 2008, il Costruttori mentre si consumava la tragicommedia di Felipe Massa campione del mondo per pochi istanti. Tanti (troppi) anni dopo è ancora Ferrari contro McLaren. La storia. Con la Ferrari nel ruolo di inseguitrice, col morale bello alto però.
Antonino Rendina
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