F1 | La Ferrari ha fatto bene i compiti, ma per la pagella bisogna aspettare
Per la Rossa tre giorni intensi per arrivare nella miglior forma possibile al GP del Bahrein
Dal Bahrein al Bahrein, ma sarà tutto completamente diverso. Perché questi test collettivi sono stati come i compiti a casa, ma a scuola si va la settimana prossima, e poco conta che “l’edificio” sia lo stesso. Essì perché non si potrebbe commettere errore più grande che scambiare le prove collettive pre stagionali in una sorta di maxi prove libere del GP. Non è questo il senso dei test, e non è stato questo il lavoro.
Prima quindi di trarre giudizi, tirare somme, stare lì a guardare i colori dei settori e i tempi sul giro, il ritmo, le gomme e i distacchi è opportuno fare un passo indietro, sostanzioso. Pensare di paragonare al buio squadre che hanno svolto lavori diversi, ognuna per conto suo, è il presupposto più errato possibile per “leggere” i test del Bahrein. Così come far finta di stupirsi della facilità con cui la Red Bull ha lavorato e il comportamento impeccabile della monoposto. Red Bull è fortissima, parte favorita, non è un caso che abbia vinto diciassette GP su ventidue la scorsa stagione.
La Ferrari, però, è tutta ancora da scoprire, ed è realmente impossibile dire dove si trovi esattamente. Se o quanto dietro ai rivali. L’unica notizia certa è che la Rossa ha lavorato bene, sia in fabbrica che in pista. La scuderia, messe le ruote in pista, ha avuto riscontri in linea con quelli del simulatore e con i dati virtuali, primo indizio positivo. Tutto il resto è stato un lavoro assiduo ed incessante di cesello e di confronto tra diversi assetti per trovare il miglior bilanciamento possibile, che consenta alla SF23 di sfruttare al meglio le gomme, senza soffrire i problemi di degrado del 2022.
Non è un caso che le dichiarazioni dei protagonisti convergano tutte nella stessa direzione: la Ferrari in questi tre giorni di test ha provato tantissime soluzioni, per avere il quadro della situazione quanto più chiaro possibile in vista del momento in cui sarà necessario tirare fuori la prestazione.
Tutto il lavoro è stato finalizzato alla ricerca dell’equilibrio tra velocità sul dritto (migliorata, l’auto soffre meno la resistenza all’avanzamento) e aderenza in curva, è un discorso di efficienza aerodinamica, che è il segreto della competitività in Formula 1. Per questo i giri veloci, o una vettura talvolta sembrata sottosterzante, così come i long run su gomme medie che hanno destato preoccupazione nei soliti allarmisti da social, lasciano il tempo che trovano.
Le squadre – Ferrari in primis – hanno “giocato” con le mappature delle power unit, con i carichi di benzina e con i set up, caricando e scaricando le ali e girando con più o meno benzina. Una vettura con tanta benzina e un posteriore carico tenderà ad avere sottosterzo, ma anche questo può essere utile a capire il comportamento delle gomme. Tre giorni di test sono pochi e il tempo andava massimizzato.
Ecco perché la Ferrari può essere soddisfatta di quanto fatto vedere. L’unico modo per impensierire un avversario forte come la Red Bull è trovare le migliori condizioni possibili per estrarre tutto il potenziale da una monoposto che – e questo è confermato – tutto è fuorché lenta.
Le sensazioni di entrambi i piloti, Leclerc e Sainz, sono state nel complesso positive, con il Cavallino che ha girato tanto, senza intoppi, e ha raccolto dati importanti, anche in vista del lavoro settimanale che ci sarà a Maranello prima del GP. E non è per forza una cattiva notizia sentire un Leclerc non completamente soddisfatto del bilanciamento; non significa che la Rossa non sia veloce o non possa fare bene, ma che può e deve migliorare.
Così come è positivo che Sainz si sia trovato molto meglio al debutto con la SF23 rispetto all’iniziale idiosincrasia con la F1-75. Si preannuncia un mondiale lungo, con due squadre che sembrano avere un vantaggio sul resto del gruppo. Ed è un mondiale in cui conterà crescere e migliorare la vettura, in questo senso va interpretata la calma mostrata da Frederic Vasseur.
La Rossa si è concentrata su se stessa e sul suo programma di lavoro, consapevole dei propri punti di forza e delle aree dove paga qualcosa. Il mondiale inizia tra una settimana, ma finirà il 26 novembre. L’auto è veloce, fiducia.
Antonino Rendina
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