F1 | Il venerdì a Montecarlo: feste, glamour e track walk

Dalla Saint Devote alla Antony Noghes cerchiamo spazio tra la gente intenta a ballare in mezzo alla pista

F1 | Il venerdì a Montecarlo: feste, glamour e track walk

I Gran Premi di Formula 1 non sono solamente prove, tattiche e team order, ma molto di più, specialmente a Montecarlo, weekend assolutamente unico nel suo genere tanto in pista quanto nel contorno. Dopo avervi raccontato quello che succede il mercoledì tra le stradine del Principato, oggi vi mettiamo sul piatto la giornata del venerdì, che oltre alla Formula 2 e alle altre categorie è dedicata al glamour e alle feste in generale, proprio in mezzo alle curve che da domani torneranno a essere protagoniste con la Formula 1.

Dopo oltre due ore di camminata, abbiamo girato tutto il circuito con alcuni colleghi, raccontandoci tutti gli aneddoti che questo straordinario tracciato porta con sé da 90 anni a questa parte. Ve lo diciamo subito: la salita del Beau Rivage che porta a Massenet è dannatamente ripida, e sì, abbiamo avuto un po’ il fiatone una volta arrivati in cima. Di fronte al Casinò, tra Ferrari, Bentley e Rolls-Royce un passeggio incredibile di appassionati, turisti e residenti. Certo, per poter strappare qualche foto c’è il concreto pericolo di essere investiti dalle macchine in transito, ma quando sei al centro della storia di questo sport è giusto anche prendersi qualche rischio, senza fare troppi giri di parole. Andando verso il Mirabeau Alto abbiamo persino notato le sgommate lasciate ieri da Kubica, che ha appena toccato le barriere con l’anteriore, mentre al tornantino del Loews tantissime persone sono intente a fare la foto nel tratto più lento dell’intero mondiale di Formula 1. Tra il Mirabeau Basso e il Portier, luoghi storici per gli incidenti altrettanto clamorosi di Schumacher (1996) e Senna (1988) una lunga fila di macchine stoppate prontamente dalle forze dell’ordine, perché il tunnel si percorre nel senso inverso rispetto al circuito di Formula 1.

Alla Nouvelle Chicane un via vai mostruoso di gente, visto che da lì inizia il tratto dove sono concentrate le molteplici feste (private e non) che fanno da cornice all’evento del Principato. E mentre transitiamo al Tabaccaio, laddove Maldonado decise di portare con sé le barriere nel 2013 iniziamo a sentire pompare musica ad altissimo volume provenire tra le Piscine e la Rascasse. Con tanto di security, si entra nel vero e proprio delirio, con fiumi di birra, tre postazioni DJ tutte funzionanti contemporaneamente, ragazze intente a ballare sui tavoli e gente che si scatena in mezzo alla pista, tutto questo mentre ai box, posizionati proprio sopra tutto questo i meccanici si allenano con le prove di pit-stop.

Dopo una breve visita alla Antony Noghes, dove si trova quello che è probabilmente il muro più “baciato” del mondiale, si fa ritorno nel paddock, oggi più tranquillo del solito vista l’assenza della Formula 1, ma con le hospitality dei team sempre a disposizione e con il modernissimo Energy Station della Red Bull a farla inevitabilmente da padrona. E’ una giornata atipica, ma non per questo meno stancante, ve lo possiamo assicurare. E’ solo il contorno, perché da domani si inizierà a far sul serio con le libere e soprattutto le qualifiche, mai come a Montecarlo determinanti per stabilire l’ordine d’arrivo della domenica. Volete un bollettino meteo? Sperate nella pioggia? Beh, oggi era prevista (così come domani), ma è addirittura uscito il sole, quindi non ce la sentiamo di fare ulteriori previsioni per i prossimi due giorni. Monaco è unica, non solo per il suo tracciato (bello, non importa se non ci sono sorpassi, chi se ne frega?) ma anche per tutto il resto.

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