F1 | Il primo degli altri: Norris, Leclerc, Sainz, una poltrona per tre

Soltanto sette punti e mezzo separano i tre in classifica. Leclerc tallona il pilota della McLaren

F1 | Il primo degli altri: Norris, Leclerc, Sainz, una poltrona per tre

C’è un mondiale nel mondiale, un mundialito riservato a tre piloti, che si contendono nelle ultime due gare la palma del “primo degli altri”. Chi arriva quinto in classifica dietro ai quattro piloti di Mercedes e Red Bull sarà stato il migliore tra i comuni mortali, il migliore tra i piloti che non hanno sotto al sedere le due vetture monstre del mondiale.

Non che il re del midfield sia il più ambito dei titoli, epperò spulciando tra le parole dei protagonisti si evince quanto il quinto posto nel mondiale lo vogliano tutti e tre i piloti in lizza: Lando Norris, Charles Leclerc e Carlos Sainz, racchiusi in classifica in soli sette punti e mezzo.

Ciascuno dei tre ha i suoi buoni motivi dopotutto. Che siano di conferma o di consacrazione, di orgoglio o per lanciare un messaggio, arrivare quinti nel mondiale per certi versi fa la differenza.

Lando Norris, che guida una McLaren che appare plafonata da un manipolo di gare, è stato anche bersagliato dalla sfortuna nelle ultime prove, in Brasile e in Qatar, ed è da un po’ che non si affaccia nelle zone nobili della classifica. Dal secondo posto di Monza Lando non ha mai fatto meglio di settimo, piazzamenti che non rendono onore ad uno dei protagonisti e delle sorprese della stagione; per come ha corso, per la velocità, probabilmente Norris meriterebbe di difendere la quinta posizione nel mondiale. E’ a 153 punti, uno solo di vantaggio su Leclerc e orgogliosamente ha sottolineato come è ancora davanti ai ferraristi in classifica nonostante la SF21 sia ormai superiore alla MCL35M. Si batterà come un leone per vincere questa sfida.

Ad un punto da Norris c’è Charles Leclerc, che le sue gare solide e i suoi piazzamenti li ha portati sempre a casa. Ma la stagione del monegasco è stata anche costellata da ritiri, sfortuna, grandi occasioni gettate all’aria come Montecarlo (scioccante) o rimpianti come Silverstone. Un anno fatto di “regolarità”, ai limiti del malinconico, dove Charles ha dato qua e là segni di insofferenza, con facce scure e qualche preoccupazione.

E’ un ragazzo che ha sposato convinto la causa Ferrari e, appunto, pre-destinato a compiere grandi gesta, con la paura incombente però di rimanere impelagato in sabbie mobili che hanno consunto piloti anche più strutturati, come Alonso e Vettel. Prigioniero di un sogno, Leclerc oscilla tra il talento puro ed eccessi di generosità; arrivare quinto davanti a Norris e Sainz lo farebbe sentire al posto giusto, pronto a guardare avanti e non doversi guardare le spalle.

A pochissimi punti dietro Norris, sette e mezzo per l’esattezza, in sesta posizione nel mondiale c’è uno splendido Carlos Sainz. Splendido perché al primo anno in Ferrari è lì attaccato al “capitano” Leclerc, e perché in più di una occasione ha fatto intravedere un potenziale anche superiore a quello dimostrato. Non è un caso che Sainz abbia ammesso che per lui superare Norris e Leclerc in classifica sarebbe importante, perché proverebbe la bontà del suo lavoro.

La Ferrari in questo spagnolo ha trovato un pilota concreto, professionale, poco incline all’errore, veloce ma al contempo affidabile. Sainz ha dimostrato di saper gestire, ma anche di saper attaccare quando serve. Non ha il talento puro di Leclerc, ma guai a darlo per vinto. A volte dà l’idea di avere più entusiasmo rispetto a Charles, non trascina con se la stanchezza ferrarista del monegasco. Arrivare quinto per lui sarebbe un gran segnale in vista del 2022, lo spagnolo è un tipo coriaceo e si rassegnerà a fare la seconda guida solo dopo sentenza definitiva pronunciata dall’unico giudice supremo, il cronometro.

Antonino Rendina


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