F1 | GP Singapore, l’analisi di Pirelli sulle libere a Marina Bay

Tutti i piloti hanno usato almeno un set di gomme hard

F1 | GP Singapore, l’analisi di Pirelli sulle libere a Marina Bay

F1 GP Singapore Pirelli – Una giornata molto intensa quella di oggi a Singapore, con tutti i 120 minuti sfruttati appieno dai piloti per prendere confidenza con uno dei circuiti più impegnativi del calendario, sia per le condizioni esterne (temperature, illuminazione) che per quelle intrinseche al tracciato. Gli unici inconvenienti sono stati causati da alcuni varani che hanno attraversato il tracciato in diversi punti, obbligando i commissari di pista a sventolare le bandiere gialle.

Le squadre hanno svolto il classico programma del venerdì, lavorando sulla ricerca del miglior assetto nella prima ora e concentrandosi sulla simulazione di qualifica e sul long run nella seconda. Tutti i piloti hanno usato almeno un set di Hard, la maggior parte di loro nella prima sessione mentre nella seconda è stata la Medium la grande protagonista, almeno per quanto concerne le prove sul passo gara.

Simone Berra, Chief Engineer di Pirelli

“Una giornata molto utile per noi, in quanto è stato possibile accumulare molti dati su tutte e tre le mescole disponibili, sia sulla breve che sulla lunga distanza. La prima considerazione che va fatta è che le condizioni della pista si sono evolute molto velocemente durante entrambe le sessioni, un fattore molto importante nella valutazione dei tempi sul giro e che rende peraltro più complicata l’analisi delle differenze di prestazione fra una mescola e l’altra. Come prevedibile, su tutte le mescole c’è un degrado termico importante, ovviamente più rilevante sulla Soft.

Il nuovo tracciato ha considerevolmente abbassato i tempi sul giro, che già oggi hanno praticamente raggiunto quella che era la previsione del tempo della pole position (1:31.900). Le modifiche al terzo settore faciliteranno un po’ la gestione del traffico in qualifica ma bisognerà comunque essere molto attenti in quel frangente, come sempre accade sui circuiti tortuosi come questo. Dal punto di vista strategico, pensiamo che, considerata la lunghezza della pit-lane, la sosta unica rimanga nettamente la favorita, con la mescola Hard che giocherà un ruolo prevedibilmente da protagonista”.

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