F1 | GP Monaco, l’analisi della gara a Monte Carlo

Isola: "Abbiamo visto molte strategie in gara"

Isola, l'analisi del Gran Premio di Monaco andato in scena oggi
F1 | GP Monaco, l’analisi della gara a Monte Carlo

Max Verstappen è salito sul gradino più alto del podio nel Gran Premio di Monaco, quinto appuntamento del mondiale 2021 di Formula 1. Il pilota olandese, al volante della Red Bull RB16B, è riuscito a concretizzare il ritiro “anticipato” di Charles Leclerc, gestendo alla grande le tornate di questo pomeriggio effettuate nel Principato. Una prestazione di livello che, unita al piazzamento deludente ottenuto da Lewis Hamilton, ha permesso all’alfiere della scuderia austriaca di issarsi al comando della classifica generale del campionato.

I punti chiave del Gran Premio di Monaco

* Max Verstappen ha vinto su Red Bull il GP Monaco grazie a un solo pit-stop da mescola Red soft a White hard. Partiva dalla pole position, dopo il problema tecnico che ha fermato la Ferrari di Charles Leclerc proprio prima del via, e il risultato assicura a lui e al team il primato in classifica dopo cinque gare.

* Tutti i primi sei piloti al traguardo hanno adottato la stessa strategia del vincitore, in cima al podio insieme a Sainz e Norris, secondo e terzo. Al via si sono viste tutte e tre le mescole, causando quindi parecchie strategie diverse.

* Soltanto Lewis Hamilton ha affrontato due pit-stop: anche lui in gara con strategia soft-hard, nel finale si è fermato nuovamente per rimontare le soft che gli hanno garantito il punto del giro più veloce in gara.
Fra chi ha effettuato strategie alternative, Lance Stroll partito su hard per poi montare sulla sua Aston Martin le soft dopo 58 giri dal via. L’Alpine di Esteban Ocon ha iniziato la gara su soft per passare su medium dopo 37 giri e concludere al nono posto, unici a scegliere questa strategia.

* Le temperature di gara sono state più calde rispetto al sabato, con una ventina di gradi ambiente e circa 40 sull’asfalto, quasi quanti si erano avuti nelle prime libere del giovedì.

Come si sono comportati i pneumatici

HARD C3: Montata dalla maggioranza dei piloti al pit-stop, in ragione dell’asfalto con più aderenza e delle temperature più alte rispetto a sabato, assicurando quindi ottime prestazioni insieme a grande stabilità. Stroll su Aston Martin e Tsunoda su AlphaTauri avevano scelto questa mescola per il via, con il pilota giapponese che ha guidato una maratona di 64 giri prima di passare alle soft.

MEDIUM C4: Usata da cinque piloti al via e da Ocon al pit-stop. La Alpine di Alonso ha disputato i primi 44 giri su medium, passando poi alle soft per una strategia esclusiva.

SOFT C5: La soft era più veloce di circa mezzo secondo al giro rispetto alla medium, e oltre ai primi nove piloti al via (obbligati a mantenerla poiché vi avevano ottenuto il miglior tempo in Q2) altri tre l’hanno scelta per la partenza. Senza alcuna Safety Car in gara (fatto raro per Montecarlo) tutti i piloti vi hanno guidato per oltre 30 giri dal via, confermandone anche le doti di durata. Con le soft montate a 10 giri dalla fine, Hamilton ha conquistato il record sul giro demolendo il precedente primato, centrato nel 2018.

Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing di Pirelli

“Abbiamo visto molte strategie in gara, con tutte e tre le mescole scelte al via, tre team diversi sul podio e quattro strategie diverse fra i primi 10 al traguardo, a conferma che tutta la gamma di pneumatici portata a Montecarlo aveva una sua ragione e ha giocato un ruolo importante in gara. La strategia soft-hard si è rivelata la più veloce (e la più adottata) date le caratteristiche di gara e ambiente abbastanza diverse rispetto al giorno delle qualifiche. In un Gran Premio insolitamente senza Safety Car, siamo decisamente soddisfatti della performance dei pneumatici, come anche il nuovo record sul giro conquistato da Hamilton su soft conferma. Congratulazioni a Max Verstappen per la sua prima vittoria a Montecarlo e per essere il nuovo leader della classifica.”

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