F1 | GP Monaco: i capolavori di Gilles Villeneuve e Ayrton Senna
Il 31 maggio 1981 e 1992 il canadese e il brasiliano conquistano due grandi vittorie nel Principato, simili nella sostanza ma differenti nella forma
Il Gran Premio di Monaco è una delle pietre miliari della Formula Uno, dove sono state scritte pagine importanti e leggendarie della storia del motorsport. E oggi, 31 maggio, ricorrono due importanti vittorie conseguite da due compianti piloti che hanno scaldato il cuore di milioni di appassionati: Gilles Villeneuve e Ayrton Senna.
Nel 1981 Villeneuve vinse quella che, ad oggi, viene ancora ricordata come una storica e fantastica vittoria nel Principato. In quanto la prima ottenuta a Montecarlo da una monoposto alimentata da motore turbo.
Sembrava infatti difficile, per non dire impossibile, che un motore “scorbutico” come quello turbo potesse avere la meglio sul rivale aspirato su un’angusta e impervia pista come quella monegasca.
Approfittando del ritiro della Brabham di Nelson Piquet (finito a muro all’altezza del Tabaccaio, ndr) e dei problemi di pescaggio del carburante patiti dalla Williams del campione del mondo in carica Alan Jones, obbligato alla sosta a pochi giri dalla conclusione, Villeneuve trionfa per la prima (sarà anche l’unica) volta a Montecarlo.
“E’ passato in questo momento! Villeneuve è al comando del GP di Monaco”, scandisce con veemenza la voce dell’indimenticato Mario Poltronieri, mentre la Ferrari numero 27, dopo aver guadagnato svariati secondi nelle tornate precedenti, transita alla Santa Devota davanti alla Williams numero 1.
Passato in testa, il canadese gestisce gli ultimi palpitanti giri passando sotto la bandiera a scacchi con quasi 40” di vantaggio su Jones. E così, dopo un anno e mezzo a secco di successi (GP USA-Est 1979), la Rossa torna sul gradino più alto del podio proprio con Villeneuve.
Da un successo all’attacco, in pieno stile Villeneuve, a quello in difesa di Ayrton Senna undici anni più tardi. La stagione 1992 si apre e si chiude nel segno della Williams e di Nigel Mansell, che conquistano le rispettive corone iridate.
Anche nel toboga monegasco il team inglese e il proprio alfiere rimarcano la leadership espressa nelle precedenti cinque gare.
Infatti le qualifiche del Principato evidenziano la tendenza sopracitata, con la Williams numero 5 che conquista la pole position. A parità di monoposto, Riccardo Patrese becca otto decimi da Mansell, mentre Ayrton Senna (3°) paga addirittura 1”1 dalla migliore prestazione del Leone d’Inghilterra.
La gara scorre via senza particolari stravolgimenti nelle primissime posizioni (tranne il sorpasso al via di Senna su Patrese come Schumacher su Berger, ndr)… fino al 71° giro.
A sette giri dalla conclusione della corsa, Mansell, mentre era in pieno controllo della gara, è costretto a rientrare ai box per via di un dado allentato (l’inglese pensava si trattasse di una foratura, ndr), con Senna che balza in testa.
Tornato in pista, Mansell spinge come un forsennato per ricucire il gap da Senna. In pochi giri infatti la FW14 #5 si porta alle calcagna della MP4/7A #1, dando vita a un finale di gara incandescente e scoppiettante.
Malgrado una monoposto più performante, Mansell non riesce a sorpassare Senna, con quest’ultimo che si difende in maniera arcigna e passa per primo sotto la bandiera a scacchi con soli due decimi di vantaggio sul rivale.
Il capolavoro, l’ennesimo del brasiliano a Monaco, che con quel successo eguaglia i cinque trionfi di Graham Hill, è compiuto. Il resto è storia da continuare a tramandare ai posteri.
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