F1 | GP Messico, la carta d’identità dell’Hermanos Rodriguez per Brembo

Tre frenate sono considerate altamente impegnative in Messico, attenzione al raffreddamento a causa dell'altitudine

F1 | GP Messico, la carta d’identità dell’Hermanos Rodriguez per Brembo

Formula 1 GP Messico Brembo – Una settimana dopo Austin, la Formula 1 si sposta 1.200 km a sud per il 3° GP di Città del Messico, il 23° sulla pista intitolata ai fratelli Rodriguez. Secondo i tecnici Brembo l’impianto messicano rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni.

In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, superiore alle piste statunitensi del Mondiale ma identico al tracciato canadese di Montreal. A differenza di altre componenti l’altitudine record del tracciato della capitale messicana non incide sul funzionamento vero e proprio dell’impianto frenante che è invece messo a dura prova dai picchi di velocità. La scarsa densità dell’aria però contribuisce a un minor rendimento del cooling per dischi, pastiglie e pinze oltre che per i radiatori e quindi i motori.

Sei su sette alla partenza

Nonostante sia la terza pista più corta del Mondiale, i freni vengono utilizzati nove volte all’Autódromo Hermanos Rodríguez: in un giro fanno 16 secondi e mezzo per pilota equivalenti al 21 per cento della durata complessiva della gara, anche se sei frenate sono racchiuse nelle prime sette curve mentre dalla curva 8 alla 17 i freni sono impiegati appena tre volte. Le curve 6 e 7 sono le sole consecutive in cui il pilota è chiamato ad uno sforzo sul pedale del freno superiore ai 100 kg. Tre sono invece le curve con decelerazioni di almeno 4 g, anche se il picco massimo è di 4,1 g, come nel GP Qatar. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita sul pedale del freno un carico di 67 tonnellate.

Meno 230 km/h in 2,7 secondi ​​​​

Delle nove frenate del GP Messico, tre sono considerate altamente impegnative per i freni, due sono di media difficoltà e le restanti quattro sono light. La più dura è la prima dopo la partenza perché approfittando del lungo rettilineo le monoposto arrivano a frenare a 343 km/h, scendendo a 113 km/h: servono 2,68 secondi in cui si percorrono 147 metri. Elevato lo sforzo per i piloti: 4,1 g e 128 kg di carico sul pedale del freno.

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