F1 | GP d’Italia: l’analisi delle qualifiche

Leclerc conquista la pole davanti a Verstappen, che però scatterà dalla settima casella per una penalità. In prima fila ci sarà Russell

F1 | GP d’Italia: l’analisi delle qualifiche

Davanti al proprio pubblico, la Ferrari non ha deluso le aspettative a Monza, iniziando nel migliore dei modi il suo fine settimana. Indubbiamente la pole position conquistata da Charles Leclerc in un sabato di festa per la Rossa era più che annunciata, non solo per le buone performance mostrate dalla vettura sul giro secco già dal venerdì, ma anche per le penalità rimediate dai rivali più temibili.

Tuttavia, essere riusciti a prendersi “da soli” quella prima posizione, senza che quel risultato fosse dipeso da circostanze esterne come le varie sanzioni, rappresenta una bella iniezione di fiducia per un team che ne aveva bisogno. Un raggio di luce in un periodo nero, nel calore dei propri tifosi, pronti a dare una spinta in più. Il buon senso spinge a mantenere il piede saldo sul pedale del freno, perché gli avversari, soprattutto Max Verstappen, in gara saranno ancor più temibili che nel time attack.

Una Ferrari che, sulla pista di casa, si è tirata a lucido, non solo dal punto di vista estetico. Accanto al Rosso della tradizione, sulle macchine c’è il giallo di Modena per festeggiare i 75 anni del Cavallino. Una colorazione che si lega al pacchetto da basso carico che era stato accantonato in Belgio, per trovare la sua massima espressione sul circuito brianzolo. Ali molto scariche che hanno permesso di mantenere velocità di punta particolarmente elevate sui rettilinei, anche senza scia, elemento fondamentale per tentare di contrastare una Red Bull che, al contrario, ha seguito la strada opposta. Elementi che hanno aiutato a prevalere in un sabato ricco di emozioni, perché anche a Monza è andata in scena una bella qualifica, con la classifica finale incerta fino agli ultimi istanti, quando Charles Leclerc ha superato il traguardo mandando in estasi il pubblico sugli spalti.

Una pole conquista proprio sul finale, con un giro da “tutto o niente”, in cui il cui il monegasco si preso dei rischi in particolare in quel settore in cui aveva sofferto al venerdì e nell’ultima sessione di libere, ovvero il secondo intertempo. Il sabato mattina, infatti, il Ferrarista aveva evidenziato non più di qualche difficoltà nel far scivolare la vettura nelle due Lesmo, accusando un gap piuttosto importante da Verstappen, aspetto che si era poi riproposto anche in qualifica. Qualche sbavatura di troppo nel primo run del Q3 sembrava aver reso quel distacco ancora più ampio di quanto non lo fosse, costringendo il numero 16 alla rincorsa: in tal senso, probabilmente non aveva nemmeno aiutato la posizione in pista, secondo Leclerc troppo vicina al pilota che lo precedeva, togliendo del carico in curva. In quell’ultimo tentativo, tuttavia, Leclerc è riuscito a mettere insieme i pezzi del puzzle, trovando quei decimi mancati, utili a minimizzare la perdita di tempo e massimizzare il guadagno sui rettilinei. Osservare i riferimenti cronometrici sui singoli settori probabilmente non fornirebbe una chiave di lettura completa, ma è importante menzionare come l’alfiere della Rossa abbia affrontato quelle curve del secondo settore. Ritorno anticipato sul gas in uscita dalla Variante della Roggia, parzializzazione alla Prima Lesmo, quella che in mattinata aveva creato più problemi, e un’ottima percorrenza di ciò che rimaneva del secondo intertempo. L’obiettivo non era tanto battere Verstappen in termini di velocità minima in ogni curva, tanto che l’olandese è stato più rapido di qualche km/h, bensì minimizzare i danni, per poi trarre il massimo dalla scia e dal pacchetto a basso carico sui rettilinei. Aspetto in cui Leclerc non ha deluso, piazzando la zampata finale, nonostante una Parabolica non proprio eccezionale.

“Sono felicissimo. Monza è sempre speciale e conquistare la pole position qui, davanti ai nostri tifosi, è qualcosa di indescrivibile, specie alla luce di quanto avevamo faticato nella gara di Spa, su un’altra pista molto veloce. Abbiamo lavorato duro per migliorare e sembra che siamo riusciti a tornare di nuovo competitivi.
Mi sono sentito a mio agio in macchina fin dalla prima sessione di libere e anche il nostro passo gara sembra forte, per cui domani speriamo di riuscire a trasformare questa pole in una vittoria. Darò tutto quello che ho”, ha spiegato il numero 16 durante le interviste.

Chi ha scelto una strada completamente differente è la Red Bull, che si è presentata a Monza con un’ala più carica di quella della controparte italiana. Un approccio diametralmente opposto, pensato più per la gara che per la qualifica, dove parzialmente la squadra di Milton Keynes avrebbe potuto compensare con una maggior apertura del DRS. Una scelta che ha portato a soffrire proprio su quei rettilinei su cui non era possibile sfruttare l’ala mobile, tanto che dopo la prima chicane e dopo l’Ascari, Verstappen ha accusato un distacco in media attorno ai 7 km/h, per quanto leggermente influenzato da una scia a favore di Leclerc. Questo elemento ha indubbiamente giocato dalla parte della Rossa, che ha potuto contare anche un posizionamento perfetto nell’ultimo tentativo: né troppo vicino da chi lo precedeva evitando di essere disturbato in curva, ma neanche troppo distante da non sentire l’effetto benefico della scia sui rettilinei.

Due approcci differenti, con la Ferrari che ha sacrificato qualcosa in curva, mentre la Red Bull sugli allunghi. Sul giro singolo, Leclerc è riuscito a “mascherare” quelle mancanze in percorrenza grazie al grip offerto dalla gomma nuova, ma è chiaro che domenica sulla lunga distanza potrebbero rappresentare un problema più ampio da gestire. Per Verstappen, invece, non c’è stato molto da fare data l’importante differenza di velocità sui rettilinei che ha reso quasi impossibile tenere il passo, nonostante una performance in curva chiaramente superiore. A causa delle cinque posizioni di penalità per la sostituzione della Power Unit, Max prenderà il via dalla settima posizione: di certo non rappresenta una tragedia, anche perché a questo punto l’obiettivo è più ragionare sul massimizzare le opportunità che cercare la vittoria a tutti i costi, ma ci si aspetta che domenica possa essere della partita, se non il favorito. L’importante sarà evitare di perdere tempo nei trenini DRS, vero tallone d’Achille per Monza da qualche anno a questa parte: “Penso che le qualifiche siano andate bene. Le Ferrari sono sembrate forti per tutto il weekend, quindi sapevamo che oggi sarebbe stata una gara combattuta. Abbiamo impostato la vettura per la gara, optando per un po’ più di carico. Sul giro di qualifica non era il massimo, ma credo che domani ci aiuterà. In ogni caso, eravamo abbastanza vicini e questo è positivo. Domani sarà una battaglia interessante; cercherò di stare lontano dai guai e di farmi strada. Non correremo rischi assurdi, so che non dobbiamo vincere tutte le gare da qui alla fine della stagione, ma se riuscirò a superare tutte le vetture davanti a me, ovviamente punterò alla vittoria”, ha raccontato il campione del mondo in carica.

Ad affiancare Leclerc in prima fila, tuttavia, non sarà né una Red Bull né una Ferrari, bensì la Mercedes di George Russell, alle prese con una giornata in realtà piuttosto opaca. Qualche errore di troppo, specie nell’ultimo tentativo dove è giunto lungo all’Ascari decidendo così di abortire il giro, non gli ha permesso di andare oltre il sesto posto di giornata, per quanto fosse consapevole che si trattasse del minimo indispensabile per recuperare diverse posizioni in griglia. Così come i rivali, anche il britannico è riuscito a salvare un set di soft per la corsa, a dimostrazione che i team terranno in considerazione quella mescola anche per la lunga distanza: “La Q1 è iniziata bene, a pochi decimi dalla Ferrari, e speravo che fosse quella la nostra posizione. Poi la sessione ci è sfuggita di mano, a dire il vero, e sono finito a 1,4 secondi di distanza. Abbiamo rischiato nel run finale per risparmiare un set di gomme Soft nuove per domani, e sono contento che né Lando né Fernando ci abbiano superato, perché in definitiva era questa la lotta per la P2 sulla griglia di domani. In vista della gara, dobbiamo concentrarci su noi stessi: sarà difficile tenere dietro Max, Charles partirà davanti, poi abbiamo Sergio, Carlos e Lewis che arrivano da dietro. Dobbiamo fare la nostra gara, concentrarci per rimanere nelle posizioni del podio e fare una buona battaglia”, ha raccontato Russell.

Grazie alle varie penalizzazioni, la seconda fila sarà composta interamente dalle due McLaren, brave nel saper trarre il massimo dalle scie specie in Q2, ovvero nel momento più difficile e complicato della sessione. Per la squadra di Woking si tratta di un’ottima opportunità per tentare di recuperare punti sull’Alpine nel mondiale costruttori, con Alonso che non è riuscito ad andare oltre la decima posizione (sesto in griglia) a causa della cancellazione del crono per track limits. Lo spagnolo avrebbe potuto scalare di qualche posizione in griglia, ma la sesta casella finale è comunque un buon punto di partenza, al contrario di Esteban Ocon, che sarà costretto a prendere il via da centro gruppo.

Davanti all’asturiano della casa francese prenderà il via un altro transalpino, Pierre Gasly, di nuovo tra i protagonisti a Monza, esattamente come nelle scorse stagioni. Il lavoro di set-up tra venerdì e sabato ha dato i suoi frutti e, anche con Yuki Tsunoda, la vettura si è dimostrata piuttosto competitiva, abbastanza da consentire di centrare una preziosa seconda posizione. Al netto delle penalità che spingeranno il giapponese in fondo alla griglia, le prestazioni di entrambi i piloti lasciando indubbiamente soddisfatto il team: “Nel complesso, sono molto soddisfatto di essere entrato in Q3. Scivolavo ancora un po’ nelle curve veloci, quindi non ho potuto spingere a fondo, ma correre su questa pista è fantastico. Dopo le prove di ieri abbiamo apportato delle modifiche alla vettura che sembrano aver dato i loro frutti, ma dobbiamo ancora migliorare in vista di domani. A causa delle penalità di alcuni piloti, domani partiranno dietro di noi alcune vetture più veloci, ma abbiamo visto che sorpassare potrebbe essere più difficile rispetto agli anni passati, perché l’effetto scia è minore sulle nuove vetture. Il nostro obiettivo è rimanere in zona punti e, come abbiamo sperimentato in passato, qui può succedere di tutto”, ha raccontato Gasly.

L’applauso di giornata va senza ombra di dubbio a Nyck De Vries, chiamato all’ultimo momento per sostituire l’infortunato Alex Albon, purtroppo costretto ad operarsi per un caso di appendicite. Si tratta di una grande opportunità per l’olandese, che proprio nella giornata di venerdì era sceso in pista, ma a bordo dell’Aston Martin, con cui stava portando a termine una delle due sessioni di prove dedicate ai rookie. De Vries non si è lasciato sfuggire l’occasione e, nonostante qualche difficoltà dovuta anche alla scarsa conoscenza del volante e delle procedure di casa Williams, il giovane talento di casa Mercedes è subito riuscito a mettersi alle spalle il compagno di squadra, conquistando una preziosa Q2. Un risultato importante, non solo perché domani gli consentirà di prendere il via dall’ottava casella, ma anche perché giunto con un assetto più carico, che domani potrebbe dare qualche beneficio in più in termini di gestione gomma, vero tallone d’Achille per chi, come Nyck, non ha avuto modo di provare le coperture sulla lunga distanza.

Ottimo lavoro anche da parte di Alfa Romeo, capace di portare sia Zhou che Bottas in Q2, nonostante quest’ultimo fosse stato sacrificato per fornire la scia al proprio compagno di casacca. Interessante da parte loro la scelta di conservare un set di soft nuovo in vista della corsa, forse dovuta anche al fatto che, probabilmente, sperassero di poter entrare in Q3 e giocarsi un tentativo in più con un treno di pneumatici ancora con la patina lucida. Fuori nel Q1 entrambe le Aston Martin, così come le due Haas, consapevoli che sarebbe stato un weekend difficile. Da segnalare la scelta ragionata di Red Bull di scontare solamente dieci posizioni di penalità con Sergio Perez, in modo da inserire tra il messicano e gli altri rivali diretti, i quali prenderanno il via dal fondo, altre quattro vetture, ovvero quella di Ocon, quella di Bottas e le due monoposto del team americano. In questo modo Perez scatterà cinque caselle più avanti di Sainz, con quest’ultimo che, al netto di un destino già segnato, in qualifica non si è risparmiato, mancando una pole assolutamente realistica solo per la mancanza di una scia nell’ultimo tentativo.

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