F1 | GP d’Italia: l’analisi delle qualifiche

Charles Leclerc conquista la pole position, ma a far discutere è quanto accaduto in Q3

F1 | GP d’Italia: l’analisi delle qualifiche

Come ogni anno, la sessione di qualifiche del Gran Premio d’Italia regala tanti temi di discussione, a partire dall’utilizzo delle scie e della posizione in pista. Tutti vogliono la scia di un altro pilota, in quanto su questa pista essa risulta essere una pratica che fornisce numerosi vantaggi in termini di tempo sul giro, a patto di saperla preparare e sfruttare a dovere.

Ogni stagione la storia si ripete, ma forse quest’anno abbiamo raggiunto davvero il limite. In Formula 3 si è arrivati persino alla bandiera rossa per bloccare i piloti dal marcarsi in vicenda rimanendo quasi in piena traiettoria, situazione che si stava rivelando pericolosa per chi aveva scelto di completare il proprio giro veloce fuori dal gruppo. In Formula 1, complice anche il minor numero di macchine in pista, soprattutto in Q3, non si è arrivati ad una simile conclusione, ma marcandosi tutti a vicenda e procedendo a velocità ridotta per prendersi la scia, solo 2 piloti su 9 sono riusciti a passare sul traguardo in tempo per effettuare un giro veloce nell’ultimo tentativo.

Alla fine di questa caotica qualifica, a conquistare la pole position è stato Charles Leclerc, bravo a sfruttare la scia di Nico Hulkenberg per portarsi davanti a tutti nel primo (poi rivelatosi unico) tentativo della Q3. Per il monegasco si tratta della seconda partenza dal palo consecutiva dopo quella ottenuta a Spa. Accanto a lui scatterà Lewis Hamilton, bravo nello sfruttare la tattica Mercedes ad inizio turno. Seconda fila per Valtteri Bottas e Sebastian Vettel, con quest’ultimo che nel primo tentativo non ha avuto a disposizione nessuna scia, essendo davanti a tutto il gruppo, ma che ciò nonostante è riuscito a conquistare un buon quarto posto, segno di competitività. In terza fila troviamo le due Renault, brave ad organizzare il gioco delle scie durante tutte le qualifiche: è forse proprio il team francese quello ha lavorato meglio da questo punto di vista. Settimo posto per Sainz, l’unico in grado di completare un tempo cronometrato nel secondo ed ultimo tentativo della Q3, il quale però non gli ha permesso di recuperare posizione rispetto al precedente run. A fianco a lui partirà Alex Albon, il primo dei piloti che non ha fatto registrare un tempo in Q3, così come Lance Stroll e Kimi Raikkonen. Il finlandese ha dovuto purtroppo abbandonare la sua sessione anticipatamente a causa di un incidente alla Parabolica in cui ha perso il posteriore andando a sbattere contro le barriere. Per Iceman sarà importante verificare i danni sulla sua monoposto, in quanto l’impatto è stata abbastanza importante e il cambio potrebbe risultare danneggiato, con conseguente penalità di 5 posizioni. Un’alternativa, in caso di sicura rottura del cambio e partenza dal 15° posto, potrebbe anche essere quella di partire dalla pit lane e montare un nuovo motore con l’ultima specifica disponibile che, ricordiamo, fino ad ora non è stato aggiunto alle unità a disposizione del finlandese.

Tra i primi 10 non compare il nome di Max Verstappen, costretto a rimanere ai box per un problema sulla sua Power Unit verificatosi alla fine della Q1. In ogni caso l’olandese sarebbe comunque partito dal fondo a causa delle penalità rimediate per la sostituzione di alcuni componenti della Power Unit sulla sua vettura e per l’installazione di un nuovo motore, nella fattispecie la quarta specifica portata dalla Honda in questa stagione. Buona prestazione di Antonio Giovinazzi, rimasto fuori dall’ultima frazione di qualifica solamente per pochi millesimi nei confronti del compagno di squadra, ma ciò comunque gli darà l’opportunità di partire con un set fresco da una posizione comunque favorevole.

Q1: Verstappen e Perez eliminati per dei problemi tecnici

In un sabato che si rivelerà essere uno dei più strani della stagione, già la prima manche di qualifica ha regalato diverse sorprese, in particolar modo per via dell’esclusione di Max Verstappen e Sergio Perez. Se per l’olandese l’eliminazione precoce non ha portato grosse conseguenze dal punto di vista del risultato, dato che sarebbe comunque partito dal fondo a causa delle penalità rimediate ieri, per quanto il messicano questa si è rivelata essere una giornata davvero deludente, in quanto si è dovuto fermare dopo pochi minuti a causa di un problema alla Power Unit. Sergio sarà quindi molto probabilmente costretto a cambiare alcuni componenti sulla sua unità. Un peccato date non solo le buone prestazioni mostrate su questa pista dalla vettura inglese, ma anche per il fatto che sulla monoposto di Sergio non erano stati cambiati i pezzi durante questo fie settimana, nonostante fosse stato costretto a montare il motore numero 2 con già 6 eventi alle spalle per via di una rottura in Belgio, anche al fine di evitare una penalità sul tracciato brianzolo.

A trovare l’esclusione dalla prima manche, oltre ai già citati Perez e Verstappen, sono state anche le due Williams e Romain Grosjean, il quale ha commentato così la sua eliminazione: “Sono molto deluso di non essere riuscito a passare in Q2. La macchina era anche migliore di quanto non lo fosse nelle FP3, ero veloce nelle curve. In confronto a Kevin, però, ci mancava un po’ di velocità di punta, non so perché, ma costa molto in termini di tempo sul giro. Ho avuto un po’ di traffico in curva 4 e 5, probabilmente ho perso del tempo lì, ma ero veloce in tutte le altre curve. È deludente non aver guadagnato di più sui rettilinei, stavo usando la scia al meglio che potevo”, ha spiegato il francese.

Per quanto riguarda il resto del gruppo, c’è da segnalare come nella prima parte della Q1, entrambe le Ferrari siano scese in pista su gomma media, vedendosi così costrette ad effettuare almeno due tentativi per ottenere un tempo sufficiente a passare il taglio. Per entrambi i piloti, comunque, i tempi ottenuti si sono poi rivelati utili per riuscire a superare la tagliola ed accedere al Q2.

Q2: Giovinazzi tagliato fuori per pochi millesimi, mentre Stroll trova la prima Q3 della stagione

Anche nella seconda manche i piloti si sono costantemente marcati a vicenda per riuscire a trarre il massimo dalla scia.

Per quanto riguarda il primo tentativo, il primo ad uscire in pista è stato Daniil Kvyat, il quale si è portato alle sue spalle Kevin Magnussen e Lance Stroll. Dietro di loro, se pur staccati, sono scese in pista in sequenza le due Mercedes, Vettel, Sainz, Leclerc, le due Renault, Norris, Albon, con le due Alfa Romeo a chiudere il gruppo. Chi ha sfruttato al meglio il gioco delle scie sono state molto probabilmente le monoposto della squadra francese, con Daniel Ricciardo che è riuscito a conquistare un preziosissimo quarto posto, mentre il compagno di squadra, Nico Hulkenberg, si è dovuto accontetare dell’ottava posizione, complice anche un bloccaggio alla prima curva. È importante specificare quanto fatto dal team transalpino in questa fase della qualifica perché la loro strategia tornerà nuovamente di primo piano nel momento in cui parleremo della Q3. Chi invece ne ha risentito maggiormente, in termini purtroppo non positivi, è stato Antonio Giovinazzi che, complice l’errore di Kimi Raikkonen alla prima Lesmo, non ha più avuto una scia a disposizione, concludendo il primo tentativo solamente al 13° posto. A lamentarsi della mancanza di scia è stato anche Kvyat, il primo del gruppo, che via radio ha espresso i propri dubbi chiedendo al team di metterlo in una posizione in cui avrebbe potuto avere il supporto di qualche altro pilota.

Nel secondo, e decisivo tentativo per questa Q2, l’ordine dei piloti in pista è leggermente cambiato, con Albon che ha preso la testa del gruppo, mentre le due Mercedes si sono schierate per essere le ultime in pista. Alla conclusione di questo run, a trovare l’esclusione sono stati Antonio Giovinazzi, uscito per soli 2 millesimi (3 considerando che a parità di tempo, Raikkonen sarebbe comunque passato) nei confronti del compagno di squadra, Kevin Magnussen, Daniil Kvyat, Lando Norris e Pierre Gasly. Per quanto riguarda il pilota della McLaren e il francesce della Toro Rosso, l’esclusione in questa fase della qualifica non avrà un grande impatto sulla gara, dato che i due sarebbero partiti comunque dal fondo a causa delle penalità rimediate per la sostituzione dei componenti sulla Power Unit. Il giovane inglese si è anzi messo a disposizione della squadra, fornendo la scia al compagno di team, Carlos Sainz, prima di abortire il proprio giro alla prima chicane. Deluso per il risultato finale anche Kvyat, il quale credeva di avere una macchina sufficiente per superare la tagliola: “Purtroppo la giornata di oggi non è stata rappresentativa per il nostro vero passo. Nell’ultimo giro in Q2 ho trovato un po’ di traffico, con diverse vetture che avevano fatto errori e stavano abortendo i loro run, è stato un casino. Ma nonostante tutto questo, sono quasi riuscito ad andare in Q3. Penso che sia un peccato, perché credo che la Q3 fosse possibile e ci siamo resi la vita più complicata”, ha commentato il russo.

Un plauso va indubbiamente a Lance Stroll, per la prima volta in questa stagione capace di superare la Q2 ed accedere all’ultima fase della qualifica. Per il canadese della Racing Point si tratta oltretutto della terza apparizione consecutiva in Q3 su questo tracciato, risultato ottenuto anche nel 2017 e nel 2018.

Q3: Difficile fare di peggio

L’ultima manche delle qualifiche del Gran Premio d’Italia è stata forse uno dei punti più bassi per la Formula 1 e per il motorsport in questa stagione. Da tempo non si vedeva una scena del genere e c’è molto da riflettere sul come si dovrà procedere in futuro per evitare una simile scena anche negli anni a venire.

Ma, andando con calma, è importante partire ed analizzare il primo tentativo, quello che si è poi rivelato decisivo al fine della griglia di partenza. Ancora una volta, in Mercedes hanno agito d’astuzia: esattamente come avvenuto a Baku pochi mesi, anche in questa occasione i due piloti sono usciti dal garage per primi, in modo da costringere anche gli avversari a tornare in pista, per poi invece fermarsi all’uscita della pit lane e far finta di effettuare una prova di partenza. Ciò ha permesso alle due “Frecce d’Argento” non solo di far uscire gli altri, ma anche di assicurarsi una posizione alla fine del gruppone, in modo da avere la scia di chi li precedeva.

A guidare il gruppo, quindi, si è ritrovato Sebastian Vettel, che, di conseguenza, non ha potuto sfruttare nessuna scia. Esattamente come accaduto in Q2, anche in questo caso le due Renault sono uscite insieme cercando di posizionarsi alla spalle di una Ferrari, con la classica formazione Ricciardo-Hulkenberg, come si può vedere dall’immagine sottostante. Immediatamente dietro le vetture transalpine troviamo Leclerc, Raikkonen, Hamilton, Sainz (superato dall’inglese della Mercedes proprio verso la fine dell’out-lap), Bottas e Albon. Alla fine del giro ad ottenere il miglior tempo, che poi gli varrà la pole position, è stato Charles Leclerc, con un crono di 1:19.307, posizionandosi subito davanti a Lewis Hamilton (+0.039) e Valtteri Bottas (+0.047). Sebastian Vettel che, come detto, non aveva nessuna scia a disposizione, ha concluso con un rimarcabile 4° posto, staccato di circa un decimo e mezzo dal compagno di squadra. Ancora una volta le due Renault hanno saputo trarre il meglio dalla situazione, concludendo in quinta e sesta posizione, fattore che gli permetterà di occupare l’intera terza fila sulla griglia di partenza.

Si è trattato di un primo tentativo che, però, ha lasciato parecchi dubbi. Dubbi causati dall’incidente di Kimi Raikkonen alla Parabolica, costringendo i commissari ad esporre prima la bandiera gialla e poi quella rossa. Il finlandese si trovava essenzialmente in mezzo al gruppo e aveva alle sue spalle Hamilton, Sainz, Bottas, Stroll e Albon. Nel momento in cui Iceman è andato a sbattere contro le barriere, fortunatamente senza conseguenze, l’esposizione della bandiera gialla ha costretto i piloti dietro di sé a rallentare, compromettendo le loro prestazioni. Ciò vale per Hamilton, Sainz e Bottas, mentre è andata peggio ad Albon, il quale non è riuscito a concludere il suo giro cronometrato prima dell’esposizione della bandiera rossa. In realtà anche per il finlandese della Mercedes vi erano dei dubbi in tal senso, in quanto Valtteri ha suprato la linea del traguardo quando ormai era già esposta la bandiera rossa, ma secondo la FIA ciò è comunque regolare in quanto la comunicazione al team è arrivata solamente dopo il suddetto momento. Non a caso inizialmente il tempo del numero 77 non era stato conteggiato come ufficiale e solo in un secondo momento, poco prima del secondo run, è arrivata l’approvazione da parte della direzione gara. Entrambi i piloti delle “Frecce d’Argento” possono sicuramente recriminare per quel rallentamento che molto probabilmente gli è costato la pole position, ma c’è anche da sottolineare come siano stati loro stessi in primis a cercare quella posizione. Da segnalare, oltretutto, che sul lungo rettilineo ad inizio del giro, Bottas si è dimenticato di azionare il DRS, perdendo quindi preziosi decimi che gli sarebbero potuti valere la pole position.

Andando ad analizzare il confronto tra Leclerc e Hamilton, entrambi hanno avuto una scia simile, seppur sia difficile valutare quanto possa essere naturalmente favorevole o meno in certe zone della pista. Ciò che è abbastanza chiaro è come la SF90 abbia guadagnato buona parte del suo vantaggio essenzialmente sui rettilinei e nelle uscite di curve lente, come dalla prima chicane dove è vitale avere una buona trazione, mentre la W10 potesse rispondere in frenata e nelle curve, sia lente che veloci. Anche ieri la monoposto del team tedesco aveva mostrato ottime qualità in termini di reattività nei cambi di direzione, al contrario della Rossa, incapace di restare al passo della rivale in quella tipologia di sfida tecnica. Il duello tra i due si è proprogato fino alla Parabolica dove sono arrivati più o meno pari in termini di riferimenti, ma è ciò che accade in questa curva che probabilmente ha cambiato le sorti di questa pole. Kimi Raikkonen sbanda e Hamilton si vede costretto a rallentare, seppur naturalmente sia difficile quantificare quanto e come, ma soprattutto ciò fa sì che per l’ultima parte della pista non abbia più una scia a disposizione, al contrario di Leclerc. Ciò nonostante, l’inglese della Mercedes ha mancato la pole per pochissimi millesimi, segno della competitività della W10, che anche nella giornata di ieri aveva dimostrato di avere un altro passo alla Parabolica rispetto alla rivale, riuscendo ad essere più incisiva e scorrevole in ingresso.

Sono sorti dei dubbi anche per Sebastian Vettel in quanto, durante il primo tentativo, il tedesco si è reso protagonista di un possibile superamento dei track limits proprio alla Parabolica, un settore su cui la FIA è intervenuta ieri sera diramando un comunicato ufficiale. Il pilota della Ferrari è stato poi convocato dopo le qualifiche dai commisari proprio per discutere del suddetto episodio che, in caso si fosse stato confermata come una vera infrazione del regolamento, avrebbe comportato la cancellazione del tempo ottenuto in quel giro, facendogli perdere numerose posizioni in griglia di partenza. Secondo quando poi comunicato dai comissari, dopo aver esaminato numerosi punti di vista e diverse riprese, non è stato possibile giungere ad una conclusione certa in merito all’episodio, lasciando a Vettel il beneficio del dubbio e decretando un “no further action”.

Ma è il secondo tentativo quello che ha generato più polemiche e malumori. Come pronosticabile, tutti si sono marcati a vicenda al fine di non concedere nessun vantaggio. I primi piloti sono scesi in pista quando mancavano due minuti dal termine, un tempo sufficiente per completare un buon out-lap con tutte le procedure del caso in termini di preparazione degli pneumatici. Il primo ad uscire dal garage è stato Nico Hulkenberg, il quale ha dato via al valzer con tutti gli altri nove piloti a seguirlo a ruota. Ed è proprio dal tedesco della Renault che inizia quella confusione che poi porterà a numerose investigazioni: “Ricorda il piano”, viene comunicato al numero 27 dall’ingegnere al muretto. Ed è così che alla prima curva proprio Hulkenberg fa una finta per poi tirare dritto, preferendo usare la via di fuga. Dopo le qualifiche questo comportamento è stato valutato dai commissari, i quali hanno ritenuto che non fosse da penalizzare.

Il secondo ad uscire dai box è stato Lance Stroll, il quale non era sceso in pista per il primo tentativo. Data la posizione di uscita non favorevole in assoluto, l’ingegnere di pista del canadese ha immediatamente comunicato al proprio pilota di stare attento a quanto accadeva davanti, di prestare attenzione ai possibili “giochetti” messi in atto da Hulkenberg e, soprattutto, di non superarlo. Nel momento in cui, quindi, il tedesco della Renault ha preso furbamente la via di fuga per far passare davanti gli altri piloti, Stroll è stato costretto a rallentare per non guadagnare la posizione e trovarsi davanti senza che nessuno gli potesse tirare la scia. In questo momento si crea il primo ingorgo, con Sainz, le due Ferrari e Bottas costretti a rallentare per mantenere le proprie posizioni. Dove sta il problema? Tutti i piloti sapevano benissimo di non aver molto tempo a dispozione, tanto che gli stessi ingegneri avevano confermato via radio di essere al limite con il tempo, solamente circa 10 secondi in più rispetto ad un classico giro out-lap. Chi prende in mano la situazione è Sebastian Vettel che, conscio di aver poco tempo a disposizione, inizia a superare le vetture davanti a sé, sino a portarsi immediatamente alle spalle di Hulkenberg e Sainz, dietro cui rimane bloccato. Ma ciò mette a nudo gli ordini Ferrari. Già durante la percorrenza della prima chicane il tedesco della Rossa aveva invitato il muretto a seguire i piani presi in precedenza, con Charles Leclerc che avrebbe dovuto dare la scia al compagno di squadra per l’ultimo tentativo: al contrario, però, il monegasco, nonostante gli avvisi dai box sull’essere al limite con il tempo, ha preferito rimanere “imbottigliato” nel traffico, costringendo il proprio compagno di scuderia a superarlo. “Tell Charles to go” sono state le parole del 4 volte campione del mondo, le quali però non hanno trovato risposta dalla controparte.

Con proprio Vettel che era riuscito a posizionarsi in testa al gruppo, ben conscio di non aver molto tempo prima della bandiera a scacchi, anche tutti gli altri piloti alle sue spalle hanno incominciato ad accelerare: Leclerc si è portato in seconda posizione, mentre alle loro spalle si è creato un piccolo momento di confusione, con Hulkenberg che, al fine di evitare Sainz rimasto praticamente fermo in traiettoria, ha costretto Hamilton a prendere azioni evasive e frenare quasi sull’erba per evitare un tamponamento ai danni del tedesco. La confusione regnava sovrana. Tornando a Vettel, il piano all’interno del team era chiaro e, proprio prima della seconda variante della Roggia, il pilota della Rossa è tornato ad esortare il compagno di squadra a passare davanti, che, al contrario, ha rallentato facendosi passare da Sainz, a cui era arrivata l’informazione dai box di spingere perché sarebbero rimasti solamente 5 secondi prima dell’esposizione della bandiera a scacchi. Il comportamento del monegasco è in parte comprensibile, in quanto era chiaro che ciò avrebbe significato prendere la testa del gruppo e rimanere senza una possibile scia, seppur sia andato contro gli ordini stabili in precedenza. C’è forse un pizzico di malizia e furbizia da parte del numero 16 in questa occasione.

Proprio lo spagnolo della McLaren non si è tirato indietro, superando anche Vettel alle due Lesmo e portandosi in testa al gruppo, in modo da poter effettivamente passare sul traguardo in tempo per effettuare un giro cronometrato. A questo punto ci si aspettava che Leclerc rispettasse gli ordini previsti prima della qualifica e superasse Vettel, in modo da poter finire di preparare il giro e tirargli la scia. Al contrario, però, il monegasco non ha accennato al sorpasso sul compagno di squadra, preferendo scaldare le gomme sul lungo rettilineo dopo le due Lesmo, nonostante i ripetuti solleciti da parte dell’ingegnere in merito allo spingere in quanto non ci sarebbe stato margine rispetto ad un classico out-lap. Solamente in uscita dall’Ascari, su suggerimento proprio del muretto, i due piloti della Rossa si sono finalmente scambiati le posizioni rispettando i patti iniziali. A quel punto, però, era ormai troppo tardi, soprattutto considerando un Ricciardo Adami ha poi fornito al proprio pilota un gap (3 secondi) che in quel momento non sembrava esserci. In questo modo, solamente Carlos Sainz Jr. e Charles Leclerc sono riusciti ad iniziare un giro cronometrato, con lo spagnolo che è riuscito anche a migliorarsi in termini di tempo, ma non di posizione. Sarà una situazione che toccherà risolvere a Mattia Binotto, in modo da sistemare il tutto sul nascere e non portarsi dietro una discussione che potrebbe diventare scomoda con il corso del tempo, per il bene del team stesso. Ciò non toglie comunque che entrambe le parti del muretto potessero fare meglio nella gestione dell’ultima parte del giro, seppur i tempi riestretti abbiano giocato una parte fondamentale nelle decisioni. Anche alle spalle dei due Ferraristi, però, c’è stato un’intensa lotta per tenere la posizione, come ad esempio nel caso Hulkenberg-Hamilton, al quale è stato detto più volte di far di tutto al fine di stare attento all’inglese della Mercedes e di proteggere la posizione in modo da non perdere quei preziosi secondi che sarebbero valsi il passaggio sul traguardo prima della bandiera a scacchi. Per capire quando tutti fossero limitati con i tempi, basta ascoltare i team radio di Valtteri Bottas, a cui già prima dell’Ascari viene consigliato di passare alla Strat 2 (la mappatura da qualifica della Mercedes) per superare delle vetture davanti a sé e portarsi in zona “safe”.

A quel punto, però, nessuno dei piloti dietro Charles Leclerc ha avuto modo di passare sulla linea prima dello scadere del tempo, perdendo l’opportunità di effettuare un giro cronometrato. A fine sessione molti piloti hanno aperto la radio per esprimere il loro disappunto accusandosi a vincenda, con Alexander Albon e Lance Stroll che hanno concluso la Q3 senza nemmeno un tempo. I commissari hanno investigato a fondo per capire di chi fossero le responsabilità di quanto accaduto: non è stata inflitta alcuna penalità, però Hulkenberg, Stroll e Sainz hanno ricevuto una reprimenda per aver guidato in modo eccessivamente lento.

Le strategie per la gara

Per quanto riguarda le strategie in vista della corsa, sarà fondamentale prima di tutto dare uno sguardo al cielo, in quanto si prevede una diminuzione delle temperature ma, soprattuto, l’arrivo della pioggia. In caso la partenza non fosse bagnata, per quanto riguarda i primi 10, tutti prenderanno il via del Gran Premio sulla gomma soft usata in Q2, una mescola che nelle libere ha dato riscontri positivi in termini di durata. Per le possibili strategie, consiglia una tattica ad una sola sosta, con la più veloce che dovrebbe corrispondere alla scelta soft per i primi 22 giri e media a seguire. Un’alternativa è quella di partire sempre sulla soft per poi passare nel corso del 19° giro alla hard. Più lenta l’opzione che prevede media-hard, mentre sembrano escluse le due soste.

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