F1 GP Canada | Ferrari, Vasseur: “Gli aggiornamenti non sono il nodo principale della questione”
"Se fai il miglior tempo nel primo settore vuol dire che la macchina funziona", ha detto il francese
È stato un weekend molto difficile per Frederic Vasseur, non ci sono dubbi. Il team principal della Ferrari si presenta ai microfoni di Sky dopo il quinto e sesto posto di Leclerc e Hamilton in Canada, a seguito di un fine settimana dove la SF-25 ha mostrato ancora una volta tutti i suoi limiti nei confronti diretti con gli avversari. Le tante voci che hanno interessato diverse figure nell’organizzazione della squadra, tra le quali proprio quella di Fred, non hanno certamente aiutato secondo il francese, il quale continua per la sua strada anche per quel concerne la questione aggiornamenti, invocati anche pochi minuti fa da Lewis.
“La strategia a una sosta proposta da Leclerc non credo fosse la soluzione giusta, perché se guardiamo i primi cinque, tutti hanno effettuato due soste – ha detto Vasseur. Certo, forse avrebbe potuto funzionare, ma non c’erano garanzie: la durata delle gomme medie era al limite. Ma, francamente, non è questo il vero tema del weekend. La conclusione da trarre è un’altra: abbiamo commesso troppi errori e affrontato troppi problemi”.
“Gli aggiornamenti arriveranno presto, ma non credo che la questione tecnica sia il nodo principale. Quando fai il miglior tempo nel primo settore, significa che la macchina funziona. Non è che ogni team porta aggiornamenti ogni weekend, e anche noi introduciamo componenti che semplicemente non è necessario dichiarare. La cosa più importante è concentrarci su noi stessi e fare un lavoro pulito per l’intero weekend. E questo, a Montreal, non lo abbiamo fatto”.
“Abbiamo avuto un inizio difficile già nelle Libere 1, girando con una sola macchina. Poi l’errore in qualifica, infine il problema in gara per Lewis. È stato davvero troppo per un solo fine settimana. In qualifica avevamo fatto il miglior tempo nel primo settore, poi abbiamo dovuto abortire il giro. Il passo non è lontano dagli altri, ma se non mettiamo insieme ogni dettaglio, finiamo in mezzo al traffico e la gara si compromette. Ma onestamente, non credo serva cambiare tutto”.
Tensione interna: “Serve serenità, non possiamo lavorare sotto pressione”
“Non vorrei ripetere quello che ho già detto giovedì o venerdì, ma continuo a pensare che il clima attorno al team non ci aiuti. Non parlo di pressione, ma di tensione: in una situazione così serrata, non riusciamo a dare il meglio. I piloti commettono più errori, e lo stesso vale per noi. Serve serenità per esprimerci al massimo. Questo è il mio obiettivo, anche se non tutto è sotto il mio controllo. Se l’azienda è con me? Sì, questo non è un problema. La cosa più importante è che tutti spingano nella stessa direzione. Ma, ancora di più, abbiamo bisogno di serenità. Non voglio dover lottare contro tutti, né all’interno né all’esterno. Dobbiamo lavorare come squadra. Sappiamo che non faremo sempre il miglior lavoro del mondo ogni weekend”.
“Guardiamo la Mercedes: ha sofferto molto negli ultimi weekend, ma non ha fatto una rivoluzione. Ha continuato a sviluppare, lavorare e spingere, e oggi ha vinto. Questo è un buon esempio per noi. Siamo secondi in campionato (in realtà terzi, ndr) ma non è la fine del mondo. Non è un dramma. Dobbiamo solo tornare a fare il nostro lavoro con ordine e concentrazione. A volte, perdiamo un po’ di focus”.
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