F1 | Gasly: “Sono stato chiuso per due mesi in un albergo a Dubai”

"Periodo difficile nel quale mi sono allenato molto, non sono mai stato così in forma", ha detto il francese

Gasly racconta la sua quarantena chiuso in una camera d'albergo
F1 | Gasly: “Sono stato chiuso per due mesi in un albergo a Dubai”

La quarantena ha costretto tutti noi a rimanere chiusi in casa per almeno due mesi. C’è chi questo periodo l’ha trascorso in un posto abbastanza particolare. Pierre Gasly infatti è rimasto a Dubai per circa 60 giorni rinchiuso in una camera d’albergo insieme al suo preparatore. Una situazione che agli occhi di molti potrebbe sembrare lussuosa, ma anche il francese dell’AlphaTauri ha dovuto rispettare tutte le norme di sicurezza, e quindi anche per lui è stato un periodo piuttosto difficile. L’aspetto positivo di questa quarantena è stato l’allenamento fisico, infatti Gasly si sente più in forma che mai. Di seguito ha raccontato questa sua esperienza.

“Eravamo in Australia per la prima gara dell’anno, ma tutto è stato stoppato venerdì un’ora prima delle prove libere – ha detto Gasly. Il weekend è stato annullato, così come le gare successive: dopo essere tornato a Dubai, pensavo di rimanere lì prima di andare in Bahrain, ma hanno cancellato anche quello, così abbiamo deciso di restare lì due giorni per capire un po’ la situazione in Europa. Ci siamo resi conto che il tutto si stava aggravando, così io e il mio allenatore siamo rimasti a Dubai, dato che era un luogo sicuro e mi offriva le condizioni migliori per allenarmi. Sono stato lì per due mesi, è stato un periodo difficile dovendo rimanere in un luogo chiuso senza avere nulla da fare”.

“In un certo senso sono stato abbastanza fortunato, perché comunque avevo a disposizione una palestra personale, mi sono allenato ogni giorno per due mesi, concentrandomi sulla preparazione fisica. Sono migliorato molto e non sono mai stato così in forma. Sono felice di questo, abbiamo ancora un paio di settimane di allenamenti prima dell’inizio della stagione. La settimana scorsa sono tornato in Francia per stare un po’ con la mia famiglia: dopo due mesi, ero sicuro di non essere malato e di non rischiare di contrarre il virus. Non riesco a vederli spesso durante la stagione, quindi questa è una buona opportunità per farlo”.

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