F1 | Ferrari, Vettel: “La ritrovata competitività? Siamo tornati a montare soluzioni vecchie”
"Con gli aggiornamenti la monoposto non era competitiva, nella parte cruciale della stagione non abbiamo avuto la velocità per stare davanti", ha sottolineato il tedesco
Ad Austin la Ferrari è tornata competitiva conquistando la vittoria con Kimi Raikkonen. Un trionfo, quello colto dal finlandese, che ha riscattato le ultime gare sottotono da parte del Cavallino. Difatti la Rossa non saliva sul gradino più alto del podio dalla corsa di Spa del 26 agosto scorso, dove ad aggiudicarsi la vittoria fu Sebastian Vettel.
Proprio il tedesco ha dichiarato che in Texas la Ferrari ha dovuti abbandonato alcuni aggiornamenti, che non avevano dato gli esiti sperati nei precedenti GP, per tornare a soluzioni più datate: “C’è voluto un po’ di tempo per capirlo, può essere una bella notizia ma al tempo stesso negativa. Se infatti dobbiamo tornare a utilizzare qualcosa che abbiamo provato mesi fa, significa che c’è qualcosa che non va. Dobbiamo capire cosa è andato storto”.
Continuando con la propria disamina, il quattro volte campione del mondo ha aggiunto: “Tutto questo è difficile da spiegare, sicuramente abbiamo sentito che la monoposto non era competitiva come in precedenza e non riuscivamo a capire dove avevamo sbagliato”.
Anche ad Austin la corsa del tedesco, come quelle precedenti, non è stata in discesa: dapprima ha ricevuto tre posizioni di penalità per non aver rallentato a sufficienza in regime di bandiera rossa durante la prima sessione di prove libere, in gara (giro 1) è stato protagonista di un contatto con la Red Bull di Daniel Ricciardo che lo ha costretto successivamente a rimontare da centro gruppo.
“Ci sono stati troppi incidenti, non credo nella fortuna o nella sfortuna ma ci sono state varianti che non hanno influito a nostro favore – ha sottolineato Seb -. Non ho problemi ad ammettere i miei errori, ma nella parte cruciale della stagione non abbiamo avuto la velocità per stare davanti. Durante l’inverno dovremo rivedere tante cose tutti quanti, compreso il sottoscritto”.
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