F1 | Ferrari, trazione e Leclerc per sognare il podio a Montecarlo

La Rossa può stupire tra le stradine del Principato

F1 | Ferrari, trazione e Leclerc per sognare il podio a Montecarlo

E’ un po’ come se fosse uno di quegli appuntamenti sui quali s’appone il fatidico cerchietto rosso, perché questo GP di Monaco è un’occasione fin troppo ghiotta, con la storia che può fondersi con il presente e regalare una gioia alla Ferrari.

La Rossa, anche per voce del team principal Mattia Binotto, l’ha fatto capire a denti stretti: Montecarlo è una pista sulla carta congeniale alla Sf21 “è come se fosse un immenso T3 di Barcellona e noi in questo tratto siamo stati davvero veloci” le parole di Binotto dopo il quarto posto di Leclerc al Montmelò.

La parolina che tutti pensano ma in pochi pronunciano è podio, quello che manca tremendamente ad una Ferrari che ha saputo riportarsi alle spalle di Mercedes e Red Bull. Un obiettivo non facile, considerando che le prime quattro caselle sono teoricamente occupate dai piloti Mercedes e Red Bull, e che ci sono altri avversari agguerriti come McLaren e Alpine. Eppure se c’è un GP dove la Ferrari può stupire è proprio Monaco.

La SF21 s’è dimostrata vettura altamente bilanciata, equilibrata e molto competitiva nei tratti lenti, grazie all’alto carico aerodinamico generato e soprattutto ad un ottima trazione in uscita. La monoposto non si pianta nelle curve lente, ma spinge una meraviglia. Il terzo settore di Barcellona è stato emblematico: erano anni che non si vedeva una Rossa così agile nei cambi di direzione e reattiva in uscita dall’ultima chicane.

Montecarlo è una pista con tutte curve lente, che fa un po’ storia a se perché tutte le squadre “caricano” al massimo le monoposto, trovando notevole aderenza; ecco perché la differenza la fanno proprio la meccanica e la trazione. Uscire forte dalle curve e gestire al meglio gli pneumatici è fondamentale tra le stradine del Principato. E questi sono due punti di forza della SF21 vista a Barcellona.

L’altro fattore, non meno importante, è Charles Leclerc. Il monegasco – l’unico a correre davvero in casa per nazionalità e non solo per residenza – sta dando prova di essere un qualificatore eccellente, uno di quei piloti che riesce a fare la differenza sul giro secco e portare la monoposto anche un po’ più su di dove starebbe normalmente.

Se Charles farà la differenza in qualifica, riuscendo ad arpionare un’altra seconda fila, allora in gara potrà giocarsi le sue carte per il podio. Un po’ come ha provato a Barcellona, ma su una pista dove è molto più facile proteggere un’eventuale posizione anche da attacchi di monoposto più performanti.

Allo stato dell’arte il podio resta un obiettivo difficile per la Ferrari, ma l’attuale vettura sembra davvero pittata per impressionare tra i muretti di Montecarlo. E Leclerc ha dimostrato di avere fame e voglia di stupire, in più vorrà scrollarsi di dosso lo zero in casella nelle due edizioni disputate del GP di casa.

Aspettando magari anche un colpo di biliardo da parte di Carlos Sainz che può vantare due sesti posti (2017 e 2019) a Montecarlo, con Toro Rosso e McLaren. Lo spagnolo a Monaco ha sempre corso in maniera ispirata, chiudendo a punti tutte le cinque edizioni disputate, e chissà che dietro alla stella di Leclerc non possa brillare anche la sua, per spingere la Ferrari un passetto più avanti rispetto al quarto posto del GP di Spagna.

Antonino Rendina


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