F1 | Ferrari, Patrese: “Manca un totem tecnico e ora si vede la differenza con Red Bull e McLaren”
Il punto di alcuni importanti talent italiani sulla situazione critica che sta vivendo la Ferrari

F1 Ferrari Patrese – La Ferrari continua a far discutere. Dopo un’altra prestazione opaca nel fine settimana di Singapore, le voci critiche nei confronti della Scuderia di Maranello hanno condizionato in modo importante il post GP e anche figure di spicco del motorsport italiano hanno espresso la loro preoccupazione per la direzione intrapresa dal Cavallino.
Villeneuve e Allievi: “Da Vasseur in poi, un crollo”
A sollevare per primo il tema è stato Jacques Villeneuve, secondo cui “dal rinnovo di Frederic Vasseur la Ferrari è crollata”. Un’opinione condivisa anche da Pino Allievi, che nel suo “Caffè” ha evidenziato come la squadra stia “precipitando” e abbia urgente bisogno di un intervento deciso da parte della dirigenza. E il confronto con lo scorso anno, proprio in tal senso, è impietoso: nel 2024 la Ferrari aveva trionfato con una doppietta negli Stati Uniti, grazie a Charles Leclerc e Carlos Sainz, mentre oggi la SF-25 fatica a emergere. Non presenta punti deboli evidenti, ma manca di veri punti di forza, e il tema del “lift and coast” — la gestione del carburante e dei consumi — ha finito per irritare lo stesso Vasseur, ormai a corto di pazienza.
Patrese: “La Ferrari è la Ferrari, ma manca una figura di riferimento”
Sulla situazione è intervenuto anche Riccardo Patrese, che ha analizzato la crisi del Cavallino Rampante in un’intervista a Escapist Magazine: “La Ferrari si sta già concentrando sul 2026, sì, ma il problema è che sono la Ferrari. Non c’è nessuno che abbia la posizione che aveva Adrian Newey in Red Bull o che ha Andrea Stella in McLaren. Serve un totem tecnico, una figura di riferimento”. L’ex pilota padovano ha evidenziato la mancanza di una guida carismatica e autorevole sul piano tecnico, una figura capace di orientare le scelte progettuali e di garantire continuità nello sviluppo, come avvenuto negli anni d’oro di altre scuderie vincenti.
Il nodo della direzione tecnica
Anche Luigi Mazzola, storico ingegnere di pista Ferrari, ospite a Race Anatomy su Sky, ha ribadito che il team “non ha ancora trovato un vero direttore tecnico”. Oggi il ruolo è formalmente ricoperto da Loïc Serra, arrivato dalla Mercedes e operativo a Maranello da circa un anno. In precedenza la carica era affidata a Enrico Cardile, passato alla Aston Martin, scuderia che nelle ultime settimane è riuscita a strappare Adrian Newey proprio sotto il naso del Cavallino, nonostante le voci di un accordo ormai vicino con Maranello. La Ferrari guarda già al nuovo ciclo regolamentare del 2026, ma le difficoltà del presente pesano come un macigno. La SF-25 non convince, la concorrenza è sempre più competitiva e il divario con Red Bull e McLaren continua a crescere. Servirà una svolta decisa, tecnica e organizzativa, per restituire al Cavallino Rampante quella solidità e quella visione che da troppo tempo mancano.
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