F1 | Ferrari-Hamilton, dall’esaltazione invernale allo spettro del fallimento
L’inglese continua a essere in difficoltà, non riuscendo a scrollarsi quella negatività che finora ha scandito l'esperienza con la Rossa

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Chissà se Lewis Hamilton ritornerà a rivedere quelle delle stelle del successo che ne hanno contraddistinto la carriera fino a qualche anno fa, oppure continuerà a ritrovarsi in quella selva oscura – di dantesca memoria – che lo ha visto precipitare in questo nefasto 2025.
Quello tra il sette volte campione del mondo e la Ferrari è stato giustamente definito come matrimonio del secolo, che ha portato all’unione sportiva della squadra e del pilota più vincente della storia della Formula 1. Sembrava tutto apparecchiato per un connubio da favola ma come spesso capita poi dall’esaltazione, che ne ha scandito e accompagnato ogni attimo da questo inverno, bisogna fare i conti con la realtà.
Una realtà durissima dalla quale Lewis fa fatica a uscirne.
Quello accaduto a Zandvoort, dove il Circus domenica scorsa si è ritrovato dal ritorno dalla pausa estiva per ripartire con la seconda metà del campionato, ha rimarcato quella spirale negativa in cui si trova Hamilton.
L’incidente che lo ha visto protagonista in Olanda, tra l’altro unico driver a ritirarsi per un incidente “in proprio”, arriva dopo una complicata prima parte di campionato nella quale il 44 non è riuscito – se si escludono alcune parentesi – a creare il giusto feeling con la SF-25. Al patatrac di curva 4 si aggiunge anche una penalità assurda che un pilota come Hamilton, tra i più esperti in griglia, non avrebbe dovuto prendere e che complica tremendamente la sua prima Monza in rosso.
Certamente il bilancio è finora negativo, se si considera che dall’altra parte del box c’è quel Charles Leclerc che sta disputando una stagione eccezionale considerando il mezzo a disposizione, ma l’ultimo vero appello per Lewis non può che essere il 2026. Nella prossima stagione tutti partiranno da zero e si potrà dare un giudizio complessivo sull’Hamilton ferrarista.
Quest’anno, in tutta la sua drammaticità sportiva, può essere etichettato come apprendistato nel mondo del Cavallino ma poi bisognerà fare i conti con la realtà.
Anche perché il confine tra riscatto e fallimento è labile. Molto labile.
In passato anche altri campioni, arrivato a Maranello con i galloni iridati, sono andati via con le pive nel sacco. Ma in questo caso l’eco del fallimento avrebbe proporzioni ben più ampie e gravi.
E bisognerebbe evitarlo per il bene di tutti.
Soprattutto nei confronti di un Lewis Hamilton che pare aver smarrito la retta via e che “Virgilio” Vasseur, ma più in generale la squadra di tecnici del Cavallino capitana da Loic Serra che sta progettando la vettura 2026, dovrà aiutarlo a mettersi alle spalle quest’alone di negatività e difficoltà che finora lo ha accompagnato.
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