F1 | Ferrari, Gualtieri: “Spa circuito affascinante e impegnativo per piloti e ingegneri”

"Circuito severo per la power unit, importante avere una potenza adeguata e una buona guidabilità", ha sottolineato il responsabile motori del Cavallino

Lo scorso anno la Rossa trionfò nel GP del Belgio con Charles Leclerc
F1 | Ferrari, Gualtieri: “Spa circuito affascinante e impegnativo per piloti e ingegneri”

La Ferrari è pronta all’appuntamento di Spa, che si disputerà in questo weekend, prima di dirigere i propri pensieri sul doppio round casalingo che si svolgerà nelle prime due domeniche di settembre rispettivamente a Monza e al Mugello.

Lo scorso anno proprio nel GP del Belgio la Rossa ottenne la prima delle sue tre vittorie stagionali, con Charles Leclerc che fece il suo personale debutto sul gradino più alto del podio. Un piazzamento che difficilmente potrà essere replicato tra qualche giorno ma l’obiettivo di Maranello resta sempre quello di estrarre il massimo potenziale dalla SF1000, come ha dichiarato il Responsabile Power Unit Enrico Gualtieri.

Il circuito di Spa-Francorchamps è senza dubbio uno dei più affascinanti e impegnativi di tutto il calendario iridato, non soltanto per i piloti ma anche per noi ingegneri – ha dichiarato Gualtieri -. Trovare il bilanciamento perfetto della monoposto, per tutti e sette i chilometri di lunghezza del tracciato, è particolarmente difficile. Sotto il profilo della gestione Power Unit il circuito è piuttosto severo, con oltre un minuto al giro percorso in pieno, ed è importante avere non soltanto una potenza adeguata – i cavalli non sono mai troppi – ma anche una buona guidabilità, in particolare in corrispondenza della prima e dell’ultima curva. All’importanza della pura potenza motore si affianca quella del recupero di energia attraverso la MGU-H: quindi a fare la differenza è l’efficienza della Power Unit nel suo complesso”.

Completando la disamina tecnica su Spa ha aggiunto: “Su questa pista anche nell’era pre-DRS i sorpassi sono sempre stati relativamente possibili ma la chiave di tutto è la scelta del carico aerodinamico. Con una vettura molto scarica si arriva in fondo al rettilineo del Kemmel con un’ottima velocità di punta ma poi, nel secondo settore, si corre il rischio di andare davvero in crisi. Se invece si punta su un livello di carico medio-alto allora magari si può fare una buona prestazione in qualifica ma in gara si corre il rischio di essere sorpassati e, soprattutto, di far fatica a superare pur utilizzando il DRS. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il meteo può essere decisamente variabile e si possono avere condizioni molto diverse da un estremo all’altro della pista. Per questo fine settimana, poi, le previsioni sembrano fatte apposta per complicare ulteriormente la situazione: sabato dovrebbe essere prevalentemente asciutto mentre per domenica è prevista pioggia, con temperature non superiori ai 16 gradi, tutt’altro che estive”.

Gualtieri inoltre, facendo un passo indietro e tornando così alla gara disputata lo scorso 16 agosto al Montmeló, ha reso note le cause del ritiro di Charles Leclerc nel GP di Spagna: “In questa prima parte della stagione abbiamo visto un campionato praticamente diviso in due: da una parte ci sono tre piloti che sembrano avere un margine di vantaggio molto consistente, dall’altra ce ne sono almeno dieci che sono racchiusi in pochissimi decimi. A Barcellona abbiamo pagato a caro prezzo non soltanto la mancanza di affidabilità – a tal proposito abbiamo individuato il problema alla centralina che ha determinato il ritiro di Charles – ma anche non aver massimizzato la prestazione in qualifica, il che ci ha messo in condizioni difficili per la gara”.

Tornando sul GP del Belgio ha detto: “Consapevoli delle attuali difficoltà, dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro e sulla preparazione del week-end; l’obiettivo principale sarà quello di mettere i piloti nella condizione di tirare fuori tutto il potenziale possibile dalla SF1000: ottimizzare il pacchetto vettura-PU, lavorare bene come squadra in pista, studiare la strategia migliore ed essere efficaci nell’adattarla in fretta al cambiare delle condizioni. Ogni millesimo di secondo conta, ogni scelta può fare la differenza”.

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