F1 | Domenicali risponde a Verstappen sulle Sprint Race: “I piloti fanno parte di un quadro più ampio, non bisogna essere egoisti”
"Bisogna offrire un buon rapporto qualità-prezzo a ogni sessione", ha riferito il manager imolese
Tra le novità promosse nell’attuale Formula 1, che di certo hanno non hanno scaldato gli animi, figura senza ombra di dubbio quella riguardante la Sprint Race. Sul nuovo format sono emersi molti commenti critici, tra i quali spicca quello del campione del mondo in carica Max Verstappen. Recentemente l’olandese ha infatti esternato tutta il suo dissenso nei confronti di questa soluzione che “non rientra nel DNA della Formula 1”.
Discutendo sull’esternazione di Verstappen, il CEO del Circus Stefano Domenicali ha sottolineato come sia giusto che ognuno esprima il proprio punto di vista ma al tempo stesso bisogna andare incontro alle esigenze delle nuove generazioni che guardano la Formula 1.
F1 | Verstappen a gamba tesa sulle Sprint Race: “Non sono nel DNA della Formula 1”
“Non voglio una società in cui le persone non possano dire quello che vogliono – ha dichiarato Domenicali, intervistato dal Mail Sport – Ma a volte i piloti devono ricordare che fanno parte di un quadro più ampio. Non dobbiamo essere egoisti. Fanno parte di questo sport e di questo business, e cresce perché stiamo pensando in grande. A volte uscire dalla nostra comfort zone non è facile, ma non possiamo essere pigri, proprio come possiamo rivedere alcune delle specifiche del format del weekend sprint alla fine della stagione, dopo averlo provato nelle sei occasioni previste. Non faremo nemmeno sprint ogni fine settimana. Ma abbiamo un nuovo pubblico e dobbiamo offrire un buon rapporto qualità-prezzo a ogni sessione, non lasciare che tutto sia a vantaggio di ingegneri e piloti”.
Lo stesso Domenicali, discutendo sulle possibilità che lo stesso Verstappen non resti troppo a lungo in Formula 1 (Max ha un contratto fino alla fine del 2028 con la Red Bull, ndr), ha detto: “Ha dichiarato che ama lo sport e quello che fa. È campione del mondo e sta lottando per vincere il terzo titolo. È nato in macchina. Direi che è probabile che rimanga più a lungo di me. Non è un problema”.
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