F1 | Cara Ferrari, con Vettel hai sbagliato: non arrampicarti sugli specchi!

La Rossa avrebbe dovuto pianificare un addio differente per il tedesco

Le parole di Binotto nel venerdì di Spielberg confermano la cattiva gestione del caso Vettel
F1 | Cara Ferrari, con Vettel hai sbagliato: non arrampicarti sugli specchi!

Ci sono due Ferrari ben distinte: una che arranca in pista, come hanno dimostrato le prime libere odierne disputate al Red Bull Ring, e un’altra che sguazza tra le polemiche. Onestamente avremmo preferito che le due situazioni fossero al contrario, purtroppo invece dobbiamo constatare una realtà che fa uscire malissimo Maranello per quel che riguarda la questione Sebastian Vettel.

Il tedesco, in paziente silenzio nelle settimane che hanno scandito il suo addio ufficiale a Maranello a fine 2020, poco più di ventiquattrore fa ha scoperchiato il “vaso di Pandora” mettendo a nudo gli evidenti limiti gestionali che stanno caratterizzando l’attuale corso del Cavallino.

Già le tempistiche dell’annuncio dello scorso 12 maggio avevano lasciato non pochi dubbi che pian piano si sono tramutati in certezze sempre più evidenti. La Ferrari, dispiace dirlo, ha speculato sulla figura di Vettel e sulla sua permanenza in rosso. Per carità, non si mette in dubbio la scelta di puntare su un giovane di talento come Carlos Sainz ma l’aver trattato come un pilotino alle prime armi un quattro volte campione del mondo. Sì, un quattro volte campione del mondo. Terzo pilota nella storia della Ferrari con più vittorie dopo Michael Schumacher e Niki Lauda. I numeri conteranno qualcosa oppure vengono utilizzati solo per convenienza?

Vettel meritava rispetto, non solo da quei tifosi da bar che non avendo di meglio da fare ogni volta ritornano con l’oramai stucchevole cantilena degli errori commessi nel 2018 (Seb quell’anno ha commesso errori importanti, ma le colpe di quell’annata è giusto ripartirle anche con la squadra che nei momenti topici della stagione fallì gli aggiornamenti. Si perde e si vince insieme: è la regola non scritta degli sport di squadra) ma soprattutto dal team.

Intervistato quest’oggi a Spielberg, Mattia Binotto ha sottolineato come la pandemia e il budget cap abbiano modificato gli scenari che poi hanno portato alla fumata nera con Vettel. Per carità, le ripercussioni a livello economico ci sono e sono evidenti ma in un mondo come quello della Formula Uno dove la pianificazione è centrale in ogni progetto questo discorso decade. È possibile ipotizzare una Ferrari che abbia chiuso con Sainz in fretta e furia a maggio? Sarebbe un torto all’intelligenza di tutti quei tifosi che invece seguono la Rossa con spirito di passione e di abnegazione.

La Ferrari purtroppo esce malissimo da questa situazione a livello mediatico. Binotto e gli altri vertici di Maranello avrebbero dovuto comunicare a Vettel con largo anticipo la decisione presa, senza giri inutili di parole che sono ritornate indietro come autentici boomerang. È stata purtroppo un’occasione persa. L’ennesima grande occasione persa. Forse il tempo ci darà altre risposte, anche se quelle ricevute finora non hanno avuto un filo logico.

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