F1 | Brawn sulla cancellazione del GP d’Australia: “Abbiamo avuto bisogno di tempo per risolvere tutto”

"Ci sono state consultazioni con i team, con le autorità mediche, con la FIA e i promotori del GP", ha ammesso il ds del Circus

F1 | Brawn sulla cancellazione del GP d’Australia: “Abbiamo avuto bisogno di tempo per risolvere tutto”

Anche il Gran Premio d’Australia, che avrebbe dovuto rappresentare la gara d’esordio della stagione 2020 di Formula Uno, ha dovuto alzare bandiera bianca davanti al coronavirus. Infatti nella notte italiana, la prima mattinata australiana, l’evento dell’Albert Park è stato cancellato dopo la positività di un membro della McLaren al Covid-19.

Ross Brawn, attraverso un video pubblicato su Formula1.com, ha discusso dei vari passaggi che hanno portato all’annullamento del weekend di Melbourne: “Chase Carey stava arrivando dal Vietnam, è stato un periodo molto stressante. Va bene considerando che abbiamo risolto qualcosa di importante in 12 ore. La F1 deve funzionare, dobbiamo farla funzionare. Non credo che nessuno abbia mai vissuto nulla di simile. Ho attraversato una crisi economica, drammi, ma la portata di questo evento è enorme. Stiamo prendendo appunti sulla situazione e su ciò che abbiamo imparato da questo fine settimana”.

Brawn ha poi aggiunto: “Ci sono state consultazioni con i team, con le autorità mediche, con la FIA e i promotori del GP. Sono stato sveglio tutta la notte. Avevamo tanti problemi da risolvere. Abbiamo dovuto riunire nuovamente le squadre e tenere una riunione. C’è voluto del tempo. Non è un’autocrazia. Abbiamo così tanti fattori da tenere in considerazione. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro nel raggiungere le giuste conclusioni con così tante parti interessate. Abbiamo parlato con la FIA, che si trova in Europa con un fuso orario europeo, e abbiamo dovuto parlare con Jean Todt”.

Il direttore sportivo del Circus ha anche aggiunto un particolare che riguarda la Ferrari: “Ho parlato con Mattia Binotto molte volte nelle ultime settimane. Il suo umore è cambiato negli ultimi cinque o sette giorni da quello che stavo vedendo in Italia, quindi ci trovavamo su una nave che stava affondando. Eravamo ottimisti sul fatto che potevamo superare questo, che la F1 potesse iniziare e portare un po’ di sollievo in questo momento difficile”.

 

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