F1 | Binotto: “In Ferrari ho trascorso tutta la mia vita, Audi unica squadra in cui speravo di arrivare”

"Per me è un momento grandioso, ho avuto l'opportunità di guidare un intero progetto", ha detto l'ingegnere italo-svizzero

F1 | Binotto: “In Ferrari ho trascorso tutta la mia vita, Audi unica squadra in cui speravo di arrivare”

Quello di Monza è stato il primo appuntamento in cui Mattia Binotto è rientrato nel paddock di Formula 1 con un nuovo ruolo. L’ingegnere italo-svizzero, dopo la conclusione del suo rapporto professionale con Ferrari dove è stato sostituito da Frederic Vasseur, ha accettato l’offerta dell’Audi che lo vedrà a capo del progetto F1 della casa dei Quattro anelli.

L’Audi ricordiamo entrerà ufficialmente nel Circus a partire dal 2026, che la vedrà lavorare al fianco della Sauber, in concomitanza dell’introduzione del nuovo regolamento tecnico sulle power unit. E dunque il weekend del Gran Premio d’Italia è diventato la passarella per il debutto in vesti Audi di Binotto tornato a parlare con i media dopo la chiusura della lunga avventura in rosso.

“È molto strano indossare una maglia diversa – ha dichiarato Binotto, intervistato da Lawrence Barretto sulle colonne di Formula1.com – È passato molto tempo. Per quel che mi riguarda è fantastico essere tornato, sono molto contento di questa nuova sfida. Tutta la mia vita passata è stata con la Ferrari: 28 anni sono un sacco di tempo. Ho iniziato lì da laureato, è diventata la mia famiglia, ma ora è il passato. Torno nel paddock indossando una nuova maglia”.

Binotto, continuando con il proprio pensiero, ha detto: “Guardo avanti alla nuova sfida con molto entusiasmo e con molta spinta ed energia. È bello rivedere delle facce, degli amici. È un momento adorabile. Non sei qui come spettatore, sei qui per guidare una squadra, per guidare un progetto. È affascinante. Per me è un momento grandioso”.

L’ex team principal del Cavallino, commentando la scelta di aver sposato il progetto Audi, ha aggiunto: “Dopo la Ferrari, credo che avrei accettato solamente una vera sfida. Audi era l’unica squadra in cui speravo di entrare, per la sfida, per l’ambizione, perché è la prima volta in assoluto per Audi in F1. Sono fortunato che mi abbiano chiamato. È stato molto improvviso. Abbiamo deciso in un paio di giorni. È stato semplice. L’opportunità era quella di poter guidare l’intero progetto, cercavo questo. Sono grato e riconoscente per l’offerta, ma anche molto consapevole di quanto c’è ancora da fare”.

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