F1 | Berger non ha dubbi: “L’emotività in Ferrari può diventare un grosso problema”

Berger e i problemi che stanno rallentando la crescita della Ferrari

F1 | Berger non ha dubbi: “L’emotività in Ferrari può diventare un grosso problema”

F1 Berger Ferrari – L’ultima vittoria della Ferrari in Formula 1 risale al 27 ottobre 2024, quando Carlos Sainz si impose nel Gran Premio di Città del Messico. Da allora è trascorso più di un anno e il Cavallino Rampante si ritrova oggi al quarto posto nel mondiale Costruttori, un risultato lontano dalle aspettative maturate a fine 2024, quando la squadra era riuscita a contendere il titolo alla McLaren fino all’ultima gara. Oggi, a tre weekend dal termine della stagione 2025, il ritardo dalla zona alta della classifica ha alimentato commenti e analisi da parte di tecnici, ex piloti e figure storiche del paddock.

Berger e i problemi in casa Ferrari

Le recenti dichiarazioni del presidente John Elkann, che ha invitato Charles Leclerc e Lewis Hamilton “a parlare meno e concentrarsi sulla guida”, hanno aggiunto un ulteriore elemento di discussione sul momento del team di Maranello. Tra le voci più autorevoli intervenute c’è quella di Gerhard Berger, che con la Ferrari ha disputato 96 GP vincendone 5. L’ex pilota ha spiegato a Repubblica come il peso delle aspettative influisca sul giudizio esterno: “Le aspettative sulla Ferrari sono sempre molto più alte rispetto alle altre squadre. Se chiudono il campionato quarti sarà considerato insufficiente. Il problema è che sono molto vicini al secondo posto, obiettivo non impossibile ma neanche facile, eppure è un obiettivo che alla Ferrari viene richiesto.”

Berger ha analizzato anche le parole di Elkann e la pressione che si crea in assenza di risultati: “Quando il successo non arriva, le persone diventano più emotive. E’ complicato per meccanici, ingegneri, manager e anche per i piloti. Leclerc sta lavorando molto bene, ma anche Hamilton sta provando qualsiasi cosa per vincere un altro Mondiale, che è il suo obiettivo. Al momento le cose non funzionano benissimo.” L’ex pilota ha poi indicato la direzione che, a suo giudizio, può aiutare il team a ritrovare stabilità ed efficacia: “Credo che la cosa più importante sia rimanere calmi e puntare alla continuità, costanza, compattezza. Ricordo che quando Jean Todt arrivò alla Ferrari gli ci vollero anni per vincere il Mondiale, per poi diventare la più forte di tutti.”

I lavori in ottica 2026

Il 2025 non ha offerto finora le conferme auspicati dai vertici di Maranello. Le ultime tre gare saranno un banco di prova per valutare se la squadra riuscirà a consolidare il proprio passo e a presentarsi al 2026 con una base tecnica più solida, in vista del nuovo ciclo regolamentare e di un’aspettativa che, come ricordato da Berger, resta sempre più alta rispetto a qualunque altra realtà del paddock.

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