F1 2016 – Dieci semplici desideri per un mondiale da ricordare…
Ecco una lista di dieci speranze affinché la F1 torni ad emozionare il suo vasto pubblico
Alla vigilia di un mondiale che si spera sia divertente, vivo, emozionante, combattuto, passionario, epico e folle al punto giusto, elenchiamo dieci banali desideri che vorremmo la Formula 1 esaudisse per farsi apprezzare, scacciando via le tante polemiche e malumori che da tempo la accompagnano.
1) Crucchi tornate terrestri! Okay siete fortissimi, splendidamente argentati, ricchi, belli e famosi. Sopratutto veloci. E però qui c’è una voglia di sana competizione, di vedere un titolo che sia sinceramente conteso tra due o magari più squadre, bisogno di una sfida che possa essere vissuta e raccontata. Rifuggendo dalla noia che è il peggiore dei mali per uno sport, anche se alla fine vince chi ha lavorato meglio e la Mercedes merita, questo è indubbio.
2) Vai Nico, è l’ora di superare il complesso di Edipo e battere idealmente papà Keke, che si è ritrovato iridato pur avendo vinto molte meno gare di te. Andrebbe spiegato agli altri quanto è dura la vita da figlio di papà, quando hai tutto contro e il tuo primo avversario, compagno di squadra, oltre ad essere un fuoriclasse è anche un (finto?) ribelle, che la mette anche sul conflitto di classe e sulle diverse origini per farti del male. Eh no, fuori i secondi Nico, facci divertire un po’.
3) Speriamo che Hamilton torni normale. Va bene che sia ombroso, sfaccettato, anche un po’ rapper se è il suo stile naturale. Viva la libera manifestazione della personalità. Diritto dell’uomo sacrosanto. Ma che quella personalità sia una sola e qualcuno o qualcosa, fosse anche la sola passione per l’automobilismo e la F1, fermi questa escalation di stravaganza quasi surreale, come la mania per i selfie (anche in moto!) o cappotti rossi inguardabili. Dai Lewis, recuperiamo un minimo di presentabilità. Fallo per la Formula 1. Il jet-set può aspettare, il talento straordinario da pilota merita di essere ancora coltivato e assecondato.
4) Sarebbe divertente se tra un proclama di vittoria e l’altro per la Ferrari, l’ad di FCA riuscisse anche a far uscire la Alfa Romeo Giulia nelle concessionarie…
5) Tutto sommato farebbe piacere sela Ferrari Arrivabene e finisce meglio. Vettel è una garanzia, deve soltanto dare continuità al livello di guida mostrato lo scorso anno. Raikkonen non ha più niente da perdere, ma tantissimo da guadagnare, soprattutto con lo schema push-rod all’anteriore. Ci si aspetta tanto dai due e ancora di più da una monoposto, la SF16-H, che merita i migliori risultati per il concetto coraggioso che va ad esprimere.
6) Bisogna augurarsi che la McLaren torni competitiva quanto prima, perché è una squadra storica e blasonata che merita di stare davanti a tanti parvenu lamentosi. Sopratutto per il bene di due campioni come Fernando Alonso e Jenson Button, che per bravura e carriera meritano ben altre posizioni in griglia di partenza rispetto a quelle sciagurate del 2015. Alla Honda chiediamo più arrosto e meno…fumo!
7) Una leale lotta interna tra due talentini come Verstappen e Sainz; entrambi hanno il piede e la testa per esaltare la Toro Rosso e ripercorrere i risultati intravisti con Vettel nel 2008…magari riuscendo a finire davanti alla casa madre Red Bull.
8) La Red Bull appunto; niente di personale, ma una squadra che ha vinto mondiali in successione deve saper accettare anche le sconfitte, senza stare lì a far minacce o lamentarsi. Testa bassa e recuperare, la vera nobiltà d’animo, di spirito, si intravede anche e soprattutto nella sconfitta.
9) Sarebbe bello vedere un livello generalmente alto della competizione, senza “chicane mobili” che girano fino a quattro secondi dai primi. Tutti più vicini, tutto più divertente.
10) L’ultima speranza, la più importante, è vedere una categoria che sappia reagire alle critiche, sappia farsi amare dal pubblico, torni ad entusiasmare una platea inamorata ed affamata. Comprensibili i tecnicismi, la tanta tecnologia (ibrida, elettrica e quant’altro) che tornerà utile alla produzione di serie, ma il sogno è quello di vedere anche una sfida tra uomini, con regole semplici, intuitive, giuste. Tutto ciò attualmente è una mezza utopia, ma sognare non costa nulla, no?
Antonino Rendina
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