Breve storia del circuito di Monte Carlo

Breve storia del circuito di Monte Carlo

Il Principato di Monaco vanta una tradizione davvero unica di passione per le corse, iniziata dalle due ruote e poi, con l'evoluzione tecnologica legata allo sviluppo delle quattro ruote, continuata fino ad oggi. Nel 1890 fu fondata la Monaco Cycling Sporting Association, che riuniva gli entusiasti delle due ruote. Nel 1925 l'associazione, per il numero degli iscritti e per l'importanza che stava assumendo, doveva cambiare il suo nome in Automobile Club de Monaco, e il suo Presidente, Alexandre Noghes, dichiaro' fondata l'Associazione. Suo figlio, Anthony, a 35 anni decise di realizzare una straordinaria impresa: rispondere all'esigenza del Club di correre nel Principato realizzando un circuito cittadino, tra le strettissime strade monegasche.

Il disegno di Anthony e' rimasto sostanzialmente uguale fino ad oggi, tranne il settore delle Piscine, ridisegnato nel 1973. Il 14 aprile 1929 il Principe Pierre inauguro' il primo Gran Premio di Monaco, tra le strade cittadine: la gara ebbe un successo ed un'eco inaspettati. Con alterne fortune e possibilita' di ospitare una gara, il Gran Premio di Monaco riprese ad essere un appuntamento fisso per gli appassionati dal 1955, l'anno in cui Maurice Trintignant, sulla Ferrari 625 F1, dopo una gara durata quasi 3 ore e 100 giri percorsi taglio' il traguardo per primo. Da allora tutti gli anni si e' disputata la gara.

Nel 1973, come ricordato, si creo' il settore delle Piscine, nel 1976 furono aggiunte le chicane alla Sainte Devote e alla Rascasse. Nel 2003 le modifiche piu' importanti: dalla seconda S della Rascasse alle Piscine il circuito e' stato spostato di 10 metri e ridisegnato in quel settore. L'anno successivo invece si sono effettuati lavori di ampliamento dei box, davvero stretti in questo circuito, e 250 metri quadrati in piu' sono stati ricavati per le squadre.

I dati di questo circuito sono impressionanti: e' il circuito piu' breve della stagione (3340 metri), si percorrono 78 giri e i cambi di marcia nel corso di un giro sono addirittura 54.

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