Ad Abu Dhabi Leclerc può giocare un brutto scherzo a Norris
Sfida per la piazza d'onore iridata: per il pilota inglese perdere il secondo posto sarebbe un colpo durissimo
Abu Dhabi sarà teatro di una sfida finale per il titolo Costruttori tra Ferrari e McLaren che si preannuncia invero abbastanza scontata nel suo epilogo. Lasciamo ai matematici da divano il novero di combinazioni possibile; è chiaro che sarà molto complicato per la Ferrari recuperare in una sola gara ventuno punti alla McLaren.
Per portarsi a casa il titolo la Rossa dovrebbe mettere insieme un fine settimana pressoché perfetto, da doppietta o giù di lì, e la McLaren dovrebbe letteralmente crollare. Certo, tutto può succedere, ma realisticamente Woking potrà fregiarsi dell’alloro riservato alle scuderie, che manca da quelle parti dal lontanissimo 1998.
Ma quanto accaduto durante il GP del Qatar, ovvero il mancato rallentamento di Lando Norris sotto bandiera gialla, a cui è seguita la durissima penalità di stop and go che ha rimescolato le carte e riaperto le danze, ha sortito anche un altro effetto, non meno interessante.
Charles Leclerc, infatti, con l’ennesimo risultato di alto livello (secondo al traguardo dietro Max Verstappen tornato cannibale) ha di fatto dimezzato la distanza in classifica dal pilota inglese. Leclerc in Qatar ha raggiunto Norris nel numero di podi stagionali, dodici, ed ha accorciato a -8 in classifica, insediando così la piazza d’onore dell’alfiere McLaren.
Non è un mistero che Charles guardi alla classifica, circostanza fatta trapelare dal pilota anche nel concitato e polemico dopo gara di Las Vegas. Tra secondo e terzo posto finale non cambia chissà cosa, ma nel caso di specie Leclerc avrebbe tutto da guadagnare, mentre Norris solo da perdere.
Ci stiamo avvicinando all’epilogo di un mondiale che ha visto, nella narrazione e in parte nei fatti, Norris come lo sfidante di Verstappen. Una sfida iridata da cui l’inglese è uscito malissimo, pesantemente ridimensionato, per l’incapacità di capitalizzare nella fase centrale e nevralgica del mondiale il grande potenziale della sua MCL38, commettendo più di un errore e buttando via tante occasioni.
Norris ha perso in malo modo contro Verstappen, il quale ha avuto gioco facile prima nel gestire il grande vantaggio senza far avvicinare troppo il rivale e poi nello sferrare il colpo ferale con il capolavoro di Interlagos. Dietro ai due litiganti pian piano è salito il pilota monegasco della Ferrari, che dopo la pausa estiva è stato tra i grandi protagonisti del campionato, con due vittorie – Monze e Austin – una grande regolarità.
Leclerc ha così potuto mettere nel mirino il collega che fino a poche gare prima si stava giocando il mondiale, ed ha iniziato a coltivare l’aspirazione di chiuderlo lui questo pazzo 2024 dietro al quattro volte campione del mondo Verstappen.
E’ abbastanza pacifico che Leclerc come pilota sia superiore al (finora) irresoluto Lando, ma dovesse anche sottrargli il titolo solo simbolico di vice-campione allora assesterebbe un colpo durissimo al morale dell’inglese, quasi definitivo. Come farebbe Norris a spiegare a se stesso una stagione così brutta, passata dalla lotta al mondiale con l’auto per lunghi tratti migliore al terzo posto in classifica?
Otto punti in una sola gara sono tanti, come i ventuno che separano Ferrari da McLaren. Ma Leclerc da Zandvoort ha alzato l’asticella, dimostrandosi insieme a Verstappen il pilota più in forma sulla griglia di partenza. Per Norris invece l’errore è sempre dietro l’angolo, e con esso talvolta può arrivare anche la beffa.
Antonino Rendina
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