Singapore un anno dopo: dai Ferrari, reagisci adesso o mai più!

A Singapore servirebbe un colpo di reni di Maranello per ammutolire una concorrenza sempre più compiaciuta

Singapore un anno dopo: dai Ferrari, reagisci adesso o mai più!

E non resta che aggrapparsi alla cabala, agli astri, al destino, quando tutto intorno è un quadro desolante, dove giace inerme anche quella speranza che solitamente è l’ultima a morire. Sarebbe, anzi è, una Ferrari depressa, demotivata, snobbata, quella che – in punta di piedi, piena di dubbi, sommersa da critiche e irrequieta per il futuro – si affaccia guardinga e prudente al fine settimana del GP di Singapore.

Come se il Mito, la Storia della F1, fosse diventata il terzo incomodo, quello che regge la candela, nella spavalda e tracotante lotta tra i giganti del telaio. Quant’è piccola questa Rossa incapace di sollevarsi, in ritardo tecnico, quasi ridotta ad una macchietta. I soliti italiani pasticcioni, confusionari, casinisti. Allo sbando e senza programmazione. Ormai l’idea che diamo è questa, quasi veniamo compatiti. Ecclestone sembra schernire Maranello quando afferma che Mercedes doveva aiutarla di più. Helmut Marko intravede all’orizzonte un duello titanico tra Mercedes e Red Bull nel 2017. A parte le frasi fatte, in cui la Ferrari viene per diritto acquisito inserita tra le favorite per la vittoria, nessuno crede davvero ad un pronto recupero del Cavallino, nè tantomeno ad un colpaccio a Singapore.

Ed è pescando in questa disistima totale dell’ambiente, nell’insolito ruolo di underdog ricoperto, che la Ferrari deve trovare la forza, la cattiveria, l’energia per invertire la tendenza, per fare il “numero”, per ribaltare i pronostici avversi. A rompere gli indugi, a svegliarci dal torpore e dall’assuefazione alla sconfitta c’ha già pensato Vettel. Fermi tutti – brillavano gli occhi a Seb in conferenza stampa – noi siamo la Ferrari e scendiamo in pista per vincere. L’occhio è quello dei giorni migliori, qualcosa deve essere scattato in testa al quattro volte campione del mondo. Magari tornare lì dove ha conquistato appena un anno fa pole e vittoria, impressionando la platea per la vittoria (e la prestazione) autoritaria.

Su una pista che alla Rossa ha regalato gioie (2010, 2015) e dolori (2008), ma che in una insolita alchimia tra efficienza aerodinamica e meccanica sembra potersi ben sposare con la difficile e capricciosa SF16-H, la Ferrari è chiamata a sorprendere. Da Singapore a Singapore: altre storie, altra situazione, diverso entusiasmo, ma il vessillo, i colori, l’orgoglio devono per forza di cose essere gli stessi. Dalla Rossa ci si aspetta un colpo di reni che mai come questa volta sarebbe provvidenziale. Adesso o mai più, dai Ferrari!

Antonino Rendina


Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in News F1

Lascia un commento

17 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati