Sato: “La F1 ha meno fascino di un tempo, ma non è da buttare”
Secondo il pilota giapponese manca la battaglia in pista
Attivo nel Circus dal 2002 al 2008 con Jordan, BAR e Super Aguri Takuma Sato ormai da qualche stagione viaggia per i lidi a stelle e strisce dell’IndyCar.
Aperto sostenitore delle corse americane, a suo dire decisamente più battagliate, il nipponico non ha comunque bocciato l’ultima deriva della massima serie a ruote scoperte.
“In effetti non è più affascinante come un tempo, un po’ per la situazione economica delicata e in parte per la tecnologia che ha cambiato molte cose – il suo parere al quotidiano Marca – Tuttavia questo focus sull’innovazione non mi dispiace”.
“Il problema vero è la carenza di duelli. Negli USA se sbagli la qualifica puoi ancora rifarti in gara, in F1 è più complicato – ha spiegato il 39enne – Le chance di sorpassare rendono lo show e il compito del pilota più divertente, inoltre anche per gli ingegneri è una bella sfida. Le velocità sono piuttosto elevate, negli ovali ad esempio in curva si arriva a toccare una forza G pari a 6, dunque i tecnici devono lavorare parecchio e di finezza sull’aerodinamica”.
Infine alla fatidica domanda sul binomio McLaren-Honda che stenta a decollare il driver di Tokyo ha concluso: “Le differenze di lingua e cultura si stanno facendo sentire, ma sono convinto che in particolare l’anno prossimo tornerà ad essere pienamente competitivo”.
Chiara Rainis
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