Robert Kubica, condizioni stabili: si valuta l’ultimo intervento
Una settimana fa, a quest’ora, il mondo della F1 e del motorsport in generale era in ansia per le condizioni di Robert Kubica.
Arrivato al Santa Corona di Pietra Ligure in condizioni gravissime (come si dice in certi casi, ‘più di là che di qua’), è stato curato in modo impeccabile dall’equipe dell’ospedale ligure. Al quale sono stati riservati numerosi complimenti, anche dalle Istituzioni. In un momento non proprio brillante per le condizioni del nostro paese, questa sfortunata occasione è stata importante per dimostrare il livello di professionalità della nostra sanità.
Tornando alle condizioni di Robert, queste sono stabili. Sono passate 48 ore dal secondo intervento che ha interessato piede, spalla e omero. Ancora l’omero sarà oggetto dell’ultimo intervento, i cui tempi verranno stabiliti presumibimente domani, dopo la visita al pilota.
La mano, racconta il Prof. Rossello, “E’ ben vascolarizzata e risponde alle sollecitazioni”. Una volta terminata l’ultima operazione, si valuteranno i tempi per le dimissioni dal Santa Corona e per la lunga e dura riabilitazione.
Robert avrà il supporto morale, oltre che dei fans, della fidanzata, che ha ammesso come il pilota sia un po’ malmesso, anche se reagisce. Ha inoltre specificato che farà di tutto per rimetterlo in piedi in fretta. E lo speriamo vivamente.
Crescono, intanto, i rimpianti per non poter vedere Robert all’opera con la nuova Lotus-Renault. Come avrete letto negli altri articoli, la monoposto di Kubica (miglior tempo a Valencia) è stata affidata a Nick Heidfeld, ex compagno di Robert in BMW-Sauber. Nick è andato subito forte, ottenendo il miglior tempo del sabato a Jerez nella quattro giorni di test collettivi. Per quanto i tempi siano da prendere con le pinze, è un segno di buona salute della nuova vettura, che con il nuovo sistema di scarichi all’anteriore potrebbe aver pescato un buon Jolly. Ma questo lo sapremo solo a Sakhir. Alla luce del fatto che Nick è sicuramente un pilota d’esperienza (quello che serviva per sviluppare la nuova R31) ma, velocisticamente, non al livello di Robert e dei top in generale, c’è amarezza per non poter capire cosa avrebbe potuto trarre dalla nuova vettura il polacco. Chissà che non possa stupirci verso la fine dell’anno. Sappiamo che l’impresa è molto difficile, ma cerchiamo sempre di essere ottimisti, come abbiamo fatto in questa settimana.
Un altro argomento del quale si è parlato molto in questi giorni, è quello relativo alle ‘limitazioni’ che le squadre dovrebbero, secondo molti fan, impartire ai propri piloti, per evitare episodi spiacevoli come questo. Kubica era stato lasciato libero da Eric Boullier di correre il Ronde di Andora, così come in passato Robert si era cimentato in altre manifestazioni di questo tipo, che lo stesso pilota definisce come importanti dal punto di vista dell’allenamento e della concentrazione. Non ci sentiamo di dire con certezza se è giusto o meno che le scuderie vietino ai driver di partecipare a manifestazioni esterne di questo tipo. Purtroppo, incidenti simili possono capitare, fanno parte del motorsport. E, alcuni infortuni, non capitano nemmeno durante corse in auto. Basti pensare a Mark Webber, vittima di incidenti gravi in bicicletta (rottura di una gamba nel 2008). Michael Schumacher, tra l’altro, possiede una licenza da paracadutista e ha diversi lanci alle spalle. Dunque, eventuali limitazioni devono essere gestite tra squadra e pilota e non esiste una verità assoluta su cosa è giusto o meno. E’ facile dare giudizi stando dietro una scrivania. Quindi, non ne daremo.
Possiamo sbilanciarci però con un pensiero. La limitazione dei test in F1 obbliga i piloti a trovare altre soluzioni per tenersi in allenamento. Il simulatore, evidentemente, non basta a scaricare un po’ di adrenalina. Per quanto questo possa essere fedele, non è proprio la stessa cosa. E, come abbiamo visto più volte, crea anche problemi fisici. Pertanto può capitare che i piloti più ‘passionali’, cerchino emozioni anche altrove. Non vogliamo certo dire che l’incidente di Robert sia dovuto sicuramente al fatto che non ci si possa allenare più sulle F1, ma un maggiore impegno dovuto ai test forse occuperebbe di più il tempo dei piloti, i quali forse non sentirebbero la necessità di impegnarsi altrove.
Continuano ad arrivare, intanto, i messaggi dei lettori per Robert, all’indirizzo goodluckrobert@gmail.com. La nostra iniziativa è stata recepita con grande entusiasmo. Abbiamo ricevuto, al momento, circa 750 messaggi. In italiano, inglese e anche in polacco. In redazione siamo rimasti colpiti dalla mole dei messaggi e dall’affetto che i nostri tifosi hanno dimostrato per Robert, che grazie alla conoscenza del nostro paese e della nostra lingua, possiamo definire quasi come ‘adottato’. Tutti, ovviamente, augurano al pilota una guarigione completa, moltissimi si aspettano di rivederlo presto al volante di una F1. E sono sempre moltissimi quelli che sperano, un giorno di vederlo in Ferrari. Alcuni, hanno allegato anche disegni e dediche speciali per il pilota polacco. Altri, invece, hanno inviato più messaggi, in base alle notizie che si sono susseguite giorno per giorno. Siamo sicuri che tutto questo farà piacere a Robert. Che è stato informato, assieme al suo manager Daniele Morelli, dei messaggi che stiamo raccogliendo.
Un ringraziamento, quindi, da parte di tutta F1GrandPrix a chi ha inviato un messaggio (o più) e a chi lo farà nei prossimi giorni!
Alessandro Secchi
F1Grandprix.it
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