Philippe Bianchi: “Ormai poche speranze per Jules”
I progressi limitati stanno facendo rassegnare il papà del pilota Marussia
La vita di Jules Bianchi è appesa ad un filo dal lontano 6 ottobre 2014 quando la sua Marussia ingannata dall’asfalto bagnato di Suzuka è volata in una via di fuga finendo contro la gru che stava sollevando la Sauber di Adrian Sutil, appena uscito in quel punto.
A nove mesi di distanza da quel tragico giorno papà Philippe è tornato a parlare ma con ormai poca speranza nei pensieri e nel cuore.
“Di solito in situazioni di coma sono i primi sei mesi i più importanti per quanto concerne il recupero – le sue parole a France Info – Nel nostro caso non ci sono mai stati segni di risveglio o di progresso evidenti. E’ passato parecchio tempo e ciò mi fa essere meno ottimista di quanto non fossi in precedenza. Considerata la realtà preferisco restare coi piedi per terra”.
Quindi il ricordo di una discussione avuta con il figlio: “Un giorno ci disse che se gli fosse capitato un incidente con esito simile a quello occorso a Michael Schumacher o tale da non potergli più consentire di guidare non lo avrebbe accettato. Quella era la sua passione e ciò che voleva fare”.
Chiara Rainis
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