La Lotus 25: la prima monoscocca in Formula 1

La Lotus 25: la prima monoscocca in Formula 1

Quando Colin Chapman si sedette all’interno della sua creazione disse, sorpreso: “Questa abitacolo è troppo grande! Toglieteci un altro pollice e mezzo!”. Mentre invece i meccanici che la stavano progettando ricordano “Nessuno di noi sapeva realmente quello che stavamo facendo, ma tutto prese forma molto bene e nella giusta maniera.”.

Ovviamente stiamo parlando della Lotus 25, la prima vettura ad utilizzare una monoscocca.

La parola “monoscocca” deriva da monos-coccum, in inglese monocoque, proprio perché alla fine, il tutto assomiglia in gran parte a un guscio d’uovo. Chapman disegnò i primi schizzi del suo progetto sui tovaglioli di un bar, per spiegare la sua idea a Mike Costin. L’uso della monoscocca era comune in aeronautica a quei tempi, ma l’utilizzo di questa tecnologia in Formula 1 era assolutamente innovativa.

La monoscocca offriva una struttura più rigida, più resistente e più leggera, infatti La lotus 25 fu 3 volte più rigida, 2 volte più leggera e aveva una minore area frontale della precedente vettura la L72. La monoscocca era costituita da due tubi uniti da due paratie, una anteriore posta prima dei piedi del pilota e una dietro il sedile, e un pianale meno rigido che univa il tutto nella parte inferiore. La difficoltà di costruzione stava nel rendere paralleli i pontoni, che erano leggermente appiattiti per fare entrare comodamente il pilota, in modo che la monoscocca fosse estremamente rigida.

Il motore era montato alle spalle de sedile del pilota, ed era un Coventry ClimaxFWMV, un V8 a 90° da 1,5 litri e 1498 cmᵌ, ed era montato in modo da rendere il più rigida possibile la vettura. Il cambio invece era ZF a 5 marce. Il carburante era trasportato in taniche di gomma all’interno dei pontoni e i una tanica alle spalle del sedile del pilota.

“Quando c’era da inserire le taniche in una sezione circolare era un incubo. C’era sempre qualche perdita.” [Clive Chapman]

La Lotus 25 è anche ricordata con il soprannome di “Bathtub”, in italiano “vasca da bagno”, poiché il sedile era reclinato e i piloti al suo interno erano quasi completamente sdraiati, cosa non del tutto nuova in Formula 1, come nel progetto della Lotus 18.

“Minimum car for the maximum driver.” [Colin Chapman]

Questa vettura fu progettata interamente intorno a Jim Clark. I piloti più alti di lui non sarebbero mai entrati nell’abitacolo. Semplicemente non c’era spazio. Il progetto fu talmente estremo che lo stesso Clark faticò a prendere la mano nella guida: per lui era difficile specialmente a trovare l’apice delle curve lente.

“Ma Jimmy si è Adattato, perché ha visto quali benefici portasse quella soluzione.” [Bob Dance, il capomeccanico]

La livrea era verde, come era solito per le macchine inglesi, ma in alcuni Gp la vettura  presentava una linea gialla lungo tutto il corpo vettura. Furono costruiti 7 chassis in totale, ma solo 4 sono rimasti intatti. Una curiosità su questo modello consiste nei cerchioni: solitamente erano dipinti di giallo. Jim Clark infatti richiedeva questo particolare come una sorta di portafortuna per la vittoria.

La 25 era un progetto assolutamente segreto “è stata costruita in una stanza separata, dietro a una porta di sicurezza. Solo 6 persone ne avevano l’accesso” dice Bob Dance. Quello che nacque nella fabbrica della Lotus fu qualcosa di assolutamente innovativo tanto che Colin Chapman si rifiutò categoricamente di vendere quella vettura a dei team privati, almeno per le prima stagioni. Infatti solamente il Team Lotus corse in Formula 1 con la 25, e per i team privati venne progettata una vettura simile, ma ovviamente meno prestante, la 24.

La 25 debuttò in Formula 1 nel 1962, e ottenne la sua prima pole position con Jim Clark nel secondo gran premio della stagione, a Monaco. La prima vittoria arrivò al terzo Gp, in Belgio, a Spa. Clark vinse ancora in Gran Bretagna e negli stati uniti, ma perse il mondiale proprio all’ultima gara, a causa di un guasto al motore. La stagione di debutto doveva essere un anno di vittorie, invece fu una stagione di assestamento, utile per riuscire a rimediare ai problemi tecnici causati dall’estrema concezione del progetto.

Nel 1963 Jim Clark dominò la stagione vincendo 7 delle 10 gare in calendario. Ottenne il titolo vincendo a Monza, dopo una gara dominata dall’inizio alla fine.

Nel 1964 Clark, con la sua vettura vinse ancora tre volte, ma la sorte non era dalla sua parte. Perse il titolo all’ultimo giro dell’ultima gara, e questo andò a John Surtees, a causa di una perdita d’olio della Lotus.

Nel 1965 Clark portò la 25 all’ultima vittoria al Gp di Francia, ma successivamente venne sostituita dal nuovo progetto: la Lotus 33.

In totale la Lotus 25 conquistò nelle competizioni automobilistiche ben 25 vittorie, 17 pole position e 13 giri veloci. Ma più di ciò segnò un punto di svolta nella storia della Formula 1, e come sempre in fondo in fondo c’era lo zampino di Colin Chapman.

Matteo Bramati.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Amarcord

Lascia un commento

6 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati