La F1 si prepara alla Corea
Mancano pochi giorni al debutto della Corea in Formula Uno con il tracciato di Yeongam ma le perplessità riguardanti il circuito aumentano di giorno in giorno.
La pista, completata in extremis, lamenta una eccessiva trasudazione del petrolio contenuto nel catrame ed i responsabili del circuito stanno spargendo una speciale polvere per cercare di tamponare le fuoriuscite. Forti dubbi persistono anche sulle strutture adiacenti come alberghi, ristoranti e strade di collegamento.
L’unico sicuro della riuscita del tracciato è Karun Chandhock che ha provato in anteprima la pista al volante di una Red Bull qualche mese fa: “Non vedo perché dovrebbe essere disastrosa questa trasferta. In giro ci sono un sacco di voci imprecise”.
In casa Toro Rosso esortano a non andare nel panico e, nonostante molte strutture siano incomplete: “Ci sono preoccupazioni circa la carenza di strutture, ma il nostro consiglio è non farsi prendere dal panico e sfruttare al massimo l’esperienza acquisita negli anni di corse”. Buemi invece sembra più preoccupato per il pubblico: “La questione chiave è se la gente conosce abbastanza la Formula Uno da voler partecipare all’evento”.
In Williams i meccanici sono rimasti colpiti dal lungo viaggio in autobus per raggiungere l’autodromo, si parla di circa sette ore, mentre Heidfeld e Rosberg sperano che l’asfalto riesca a reggere l’intero weekend di gara. Unico ad essere ottimista è il leader della classifica piloti, Mark Webber che fa sapere: “Tutti dobbiamo prima andare li e vedere, solo dopo potremo parlare e discutere eventuali problemi. Vedere la pista ed andare avanti con il lavoro di preparazione della macchina, d’altronde è la stessa situazione per tutti”.
Al momento sembra che l’unica nota positiva sia il tempo che, secondo le previsioni coreane, concederà tre giorni di sole a partire da venerdì.
Roberto Ferrari
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