La F1 e il sistema della rotazione: tra i circuiti in corsa per l’alternanza anche Portimao, Hockenheim e Nurburgring

GP europei a rischio alternanza: Liberty Media varierà di anno in anno per favorire l'ingresso di nuove realtà

La F1 e il sistema della rotazione: tra i circuiti in corsa per l’alternanza anche Portimao, Hockenheim e Nurburgring

La Formula 1 ha adottato un sistema di rotazione per preservare i Gran Premi storici in Europa, mantenendo al contempo spazio per nuovi eventi internazionali. Una delle prime tappe coinvolte è il GP del Belgio, che ospiterà gare a Spa-Francorchamps nel 2026, 2027, 2029 e 2031, restando assente nelle edizioni del 2028 e 2030. Con questa nuova strategia, più volte chiacchierata nei mesi scorsi, diversi circuiti tradizionali potrebbero essere inseriti nelle rotazioni previste a partire dall’anno prossimo.

In arrivo l’alternanza dei circuiti in Europa

Hockenheim e Nürburgring, simboli del motorsport tedesco, figurano tra i candidati principali, ma a questi si uniscono anche l’Algarve International Circuit (Portimao), che ha già accolto la Formula 1 nel periodo del COVID, e l’Istanbul Park, il quale è tornato ad ospitare delle corse a cavallo tra il 2020 e il 2021 dopo un’assenza che perdurava dal 2011.

Se da un lato gli appassionati potranno tornare ad ammirare alcuni del layout più apprezzati in Europa, come ad esempio quello portoghese, dall’altra le attuali scadenze contrattuali rischiano influenzare il futuro di altri round, tra cui quelli di Imola e Barcellona, i cui contratti scadranno al termine del 2025 (il primo potrebbe salvarsi nel 2026 grazie al recupero del GP non andato in scena nel 2023, mentre per il secondo c’è il serio rischio della scure a causa dell’ingresso di Madrid).

L’obiettivo è far entrare nuove realtà, ma a che costo?

Ad ogni modo, come più volte è stato dichiarato da Stefano Domenicali – Presidente e CEO di Formula One Group – l’obiettivo di questo approccio, di fatto confermato con l’ufficialità dell’estensione del contratto con Spa, è conciliare la tradizione dei circuiti europei con l’espansione globale del mondiale. La vera sfida, però, sarà trovare un equilibrio che soddisfi sia le esigenze degli organizzatori sia le aspettative degli appassionati, che vedono in piste come quella belga o emiliana un simbolo della storia della Formula 1. Nei prossimi anni sarà interessante osservare quali tracciati riusciranno a inserirsi nel nuovo formato e se il compromesso tra tradizione e innovazione consentirà di mantenere vivo lo spirito europeo senza compromettere la crescita verso nuovi mercati, desiderosi di entrare nell’ormai consolidata “spirale” economica della Formula 1 “made in Liberty Media”.

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