Il Gran Premio di Corea ancora in bilico

Continua a crescere il timore che il primo Gran Premio coreano della storia della F1 in programma ad ottobre debba essere cancellato. Nonostante Bernie Ecclestone abbia recentemente allontanato qualsiasi possibilità di ritardo nei lavori del nuovo circuito di Yeongam, a mettere in bilico il futuro del Gran Premio è la pericolosa escalation di tensione politica tra le due Coree.

La Corea del Sud ha accusato i vicini del nord dell’affondamento di una nave da guerra che ha ucciso 46 marinai sudcoreani e la Corea del Nord ha reagito con la minaccia di una guerra.

“Se ci sarà (una guerra) ovviamente non andremo lì,” ha detto Ecclestone ai giornalisti presenti in Turchia.

Il quotidiano finlandese Torun Sanomat riporta le dichiarazioni di alcune fonti che affermano che la tesa situazione politica ha già provocato ritardi nei lavori di costruzione della nuova pista di 5,62km.

In mezzo alle incertezze, sembra che la FOTA – l’associazione dei team della F1 – non abbia alcun tipo di intenzione di inviare i materiali in Corea se non vi fosse alcuna garanzia.

Inoltre, è emerso che gran parte delle squadre non ha ancora prenotato alberghi e biglietti aerei per il loro personale, nonostante le trasferte seguenti in Brasile e Abu Dhabi siano già organizzate.

“Questo è un chiaro segnale di preoccupazione per la cancellazione della gara,” ha detto il conosciuto giornalista portoghese Luis Vasconcelos.

Se la trasferta in Corea dovesse essere annullata, ci sarà un raro periodo di pausa di quattro settimane tra la gara in Giappone e il Gran Premio del Brasile.

Andrè Cotta