Il GP di Silverstone secondo Pirelli
In pista le dure e le medie. Previsti almeno due pit stop
Silverstone arriva subito dopo l’Austria ma i due eventi non potrebbero essere più diversi. A Spielberg i piloti sono scesi in pista con le mescole più morbide della gamma P Zero, in Inghilterra invece avranno a disposizione le più dure (solo le soft sono in comune, presenti in tutte le gare di questa stagione).
IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEGI PNEUMATICI:
Silverstone è uno dei tracciati che sottopone a maggior carico laterale le gomme. Con gli alti livelli di downforce cui sono soggette le monoposto le coperture affrontano forze da tutte le direzioni.
Il meteo è notoriamente imprevedibile: possono esserci sole o pioggia torrenziale. Si prevedono almeno due pit-stop per macchina per via degli alti livelli di consumo e degrado dovuti al grip elevato.
LE TRE MESCOLE NOMINATE:
Orange hard: vista quest’anno solo in Spagna
White medium: sarà un pneumatico popolare in gara e, con le hard, uno dei set obbligatori
Yellow soft: utilizzata in tutti i GP quest’anno, la mescola più morbida disponibile a Silverstone è, per quantità, la scelta più diffusa tra i team
COSÌ UN ANNO FA:
La corsa fu influenzata da pioggia e safety car che sconvolsero la strategia. Il vincitore Lewis Hamilton si fermò due volte, passando dalle medie alle hard nel giro 19 e poi alle intermedie nel giro 43.La sosta anticipata di Sebastian Vettel per montare le intermedie gli permise di recuperare due posizioni e arrivare sul podio.
PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI:
“Con la maggior parte dei team che ha scelto in prevalenza la mescola più morbida disponibile è chiaro che l’intenzione di molti piloti è adottare una strategia piuttosto aggressiva. Come accaduto lo scorso anno, anche il meteo è una variabile tipicamente inglese, per cui è probabile aspettarci una gara imprevedibile che resta, con Monza, uno dei veri test per velocità e difficoltà”.
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