Haas, Grosjean favorevole a togliere parzialmente i track limits
Il pilota francese si ispira alla Nascar
Il regolamento riguardo ai track limits è stato argomento di discussione e di polemica nelle ultime settimane, in particolar modo dal Gran Premio di Silverstone, dove Charlie Whiting, direttore delle operazioni in pista, è stato molto molto severo riguardo alla possibilità di uscire oltre la linea in determinate curve.
I fans e i team, sin da quel week end, sono andati in confusione, perché questa regola non era applicata lungo tutto il tracciato come, in teoria, dovrebbe essere: questo perché secondo Whiting in alcune curve andare oltre la linea bianca che delimita la pista non porterebbe nessun vantaggio, mentre in altre il guadagno sarebbe sostanzioso. Questo però ha generato molte polemiche perché, soprattutto in qualifica, vi era grande confusione nel capire quali tempi sarebbero stati cancellati e quali no. Per questo motivo nell’ultimo Strategy Group, riunitosi a Ginevra la settimana scorsa, era stato deciso di lasciare più libertà ai piloti, permettendogli di superare tranquillamente la linea, senza rischio di dover prendere una penalità. Questo accordo era stato rispettato fino alla seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Germania, quando lo stesso Whiting decise di rimettere i track limits per via delle numerose effrazioni (novantatré in totale) che si erano verificate in mattinata alla curva uno.
A favore dell’abolizione quantomeno parziale dei track limits c’è Romain Grosjean, il quale si ispira al modello Nascar: “Mi piace avere la libertà di poter andare largo. Penso che sia fantastico andare sui cordoli. Ho visto gara della Nascar a Sonoma e i loro track limits sono… ben, non so neanche perché dipingano le linee bianche! Ed era meraviglioso. Alla fine ognuno fa lo stesso. Alle volte alcune volte è più rischioso perché vai sul cordolo dove la superficie è meno liscia, ma sono in favore di lasciar andare largo le vetture”.
Il francese crede comunque che i track limits servano ancora, soprattutto in curve dove sono necessari per evitare un netto vantaggio, oltre che per garantire al pilota il divertimento in pista: “Il Raidillon in Beglio è un caso differente. Si potrebbe andare dritto, ma non sarebbe più una curva. All’Eau Rouge ha senso avere i track limits, che siano elettronici o no, altrimenti non è più divertente. La curva nove a Silverstone è abbastanza complicata, perché non vuoi andare completamente fuori dalla pista, ma penso che se andiamo solamente sul cordolo, sia una curva grandiosa”.
Grosjean ha parlato, poi, anche dell’ultimo caso, proprio quello della curva uno che durante il week end del Gran Premio di Germania ha generato molte polemiche. Lo stesso pilota della Haas ha ammesso che, se non fosse per i track limits, quella sarebbe una curva da fare flat-out, ovvero senza alzare il piede dall’acceleratore: “Richiederebbe una grande dose di coraggio. Magari l’anno prossimo con le vetture circa cinque secondi più veloci. La prima curva è davvero difficile. Vuoi andare un po’ largo, ma c’è un cordolo molto alto e questo, passandoci sopra, distrugge la vettura, ma c’è anche una zona DRS nello stesso posto. Alla fine ha senso, è abbastanza divertente. Non si vuole andare completamente larghi, ma giusto quel poco che basta per passare sul cordolo con qualche scintilla” ha poi concluso Romain.
Gianluca D’Alessandro
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