GP Italia – Hamilton e Ricciardo show, Ferrari travolta dalla Mercedes, ma niente drammi…

Monza è stato un brutto colpo per la Ferrari, persa tra i fulmini del sabato e i tuoni (di Marchionne)...

GP Italia – Hamilton e Ricciardo show, Ferrari travolta dalla Mercedes, ma niente drammi…

I fulmini del sabato. La giornata nera della Ferrari parte proprio dall’acquazzone delle qualifiche, in una giornata di lavoro persa, con i tecnici impossibilitati a trovare qualche soluzione di assetto per ovviare ad una carenza che sembra ormai strutturale, ovvero la difficoltà a far lavorare bene le gomme (e la vettura) quando bisogna scaricare le ali.

Sembrava di guidare sulle uova” l’allarme lanciato dei piloti dopo le qualifiche. E tutti a fantasticare su un improbabile assetto vincente per la domenica, prima di svegliarsi bruscamente già nelle prime fasi del GP, quando le difficoltà della Ferrari a tenere il passo della Mercedes si sono manifestate in tutta la loro drammatica evidenza.

Mercedes e Ferrari a Monza sono state entrambe aliene. Aliene le Frecce d’argento nel senso di “marziane”. Il passo lungo, il super motore, la facilità impressionante dei piloti di trovare subito il tempo, finanche un’insospettabile agilità nelle chicane. Aliena anche la Ferrari, ma nel senso di “estranea”. La Rossa nel GP di casa è stata una comparsa malinconica, una copia (fin troppo) sbiadita della squadra in lotta per il mondiale. Di fatto un passo indietro troppo brutto per essere vero. Vettel ha mestamente limitato i danni con terzo posto piccolo piccolo, Raikkonen ha portato a casa un quinto posto senza infamia e senza lode.

Per fortuna di Monza ce n’è solo una, con la SF70H che non sarà più costretta a girare così scarica aerodinamicamente; date la possibilità ai tecnici di Maranello di caricare un po’ le ali e la monoposto tornerà ad essere la rutilante belva di Spa, dove nel tratto misto si incollava senza troppi patemi all’incredibile Mercedes. Questione di curve, di alchimie, di piste, con il mondiale che resta apertissimo.

Niente drammi, insomma, ma resta – e non potrebbe essere altrimenti – il duro colpo subito in casa, con Lewis Hamilton che s’è divertito a prendersi tutto, ad “umiliare” (quaranta secondi sono davvero tanti) il sempre più nazionapopolare Sebastian, facendo la Storia in trasferta. Luigi ha guidato da fuoriclasse, e negli ultimi otto giorni è sembrato irresistibile, in forma smagliante. La parata delle W08 in casa della Ferrari è stata un pugno dello stomaco, tale da far girare letteralmente le balle a Marchionne, il quale è di fatto esploso dopo il GP. Singapore è l’appuntamento perfetto per restituire il colpo, guai se invece la Mercedes si confermasse più veloce anche in Asia.

A rubare la scena, poi, c’ha pensato Daniel Ricciardo. Il pilota australiano – strepitoso a Monza –  vanta un ruolino di marcia invidiabile nelle ultime nove gare, ben superiore al potenziale della sua monoposto.  Ricciardo ha collezionato sei podi, un quarto e un quinto posto entrambi in rimonta dal fondo e un ritiro per colpe non sue. Il pilota della Red Bull attualmente è tra i più forti in griglia, un fuoriclasse sottovalutato. Ricciardo ha fantasia (le sue manovre di sorpasso sono una goduria), giro secco, consistenza, velocità, testa sul collo. Sa essere leader e trascinatore senza far pesare il suo carisma, con una spontaneità e leggerezza che appartengono solo ai più grandi. Merita una vettura da titolo, alla pari dei colleghi Hamilton e Vettel.

Antonino Rendina 


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