Formula 1 | Red Bull, Perez ammette: “So che la bandiera a scacchi è sempre più vicina”

Sergio Perez e il nodo sulle tante chiacchiere sul futuro

Formula 1 | Red Bull, Perez ammette: “So che la bandiera a scacchi è sempre più vicina”

F1 Perez Red Bull – Sergio Perez ha recentemente espresso perplessità sul suo futuro in Red Bull oltre il 2025. Nonostante abbia un contratto con il team austriaco fino alla stagione 2026 di Formula 1, il messicano ha riconosciuto che la sua carriera è ormai entrata in una fase calante e che il suo impegno nel Circus potrebbe concludersi presto.

Intervenuto al podcast Podpah, Checo ha riflettuto sull’impatto delle sue priorità personali, ammettendo che la vita di un pilota di Formula 1 non è facilmente conciliabile con gli impegni familiari. “Sono più grande di Max e ormai alla fine della carriera. Ho 34 anni e i miei figli sono la cosa più importante: stanno crescendo e non posso dedicarmi totalmente a loro con 24 gare in calendario,” ha spiegato, sottolineando come questo stile di vita non sia più sostenibile a lungo termine.

Perez e i dubbi sul futuro in Red Bull

Per il 2025, Perez è deciso a rimanere sulla griglia, ma è meno convinto riguardo al 2026. Il pilota ha rivelato l’intenzione di godersi appieno le ultime stagioni in pista e di concentrarsi su nuovi obiettivi una volta fuori dal circuito. “So che il momento della conclusione si avvicina. Voglio solo godermelo e vivere serenamente il tempo che mi resta in Formula 1. Mi piacerebbe lavorare con i giovani, specialmente con i miei connazionali… Mi auguro di vedere un altro messicano in Formula 1. L’interesse per lo sport è molto alto nel mio Paese, quindi mi piacerebbe che questa passione proseguisse”.

In questo periodo di riflessione, l’alfiere della Red Bull intende concentrarsi su un addio dignitoso e sul trasferimento della sua esperienza alla prossima generazione, cercando un equilibrio tra carriera e vita privata che gli permetta di chiudere un capitolo importante della sua esperienza nel Circus con soddisfazione.

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